Quattro orti botanici del territorio lombardo da visitare con l’arrivo della primavera, per lasciarsi inebriare dai profumi e dai colori della stagione
DI FRANCESCA MASOTTI
19 March 2025
La Primavera è un momento bellissimo per visitare un orto botanico poiché la natura si risveglia in un tripudio di colori e profumi. Gli orti associati alla Rete degli Orti Botanici della Lombardia (associazione non profit per la promozione e valorizzazione del patrimonio culturale vegetale) invitano i cittadini a visitarli: passeggiare in queste oasi di verde e di relax permette di interrompere la frenesia della vita quotidiana e ricongiungersi, anche se per qualche ora, alla natura. Un invito all’aria aperta da non mancare.
L’Orto Botanico di Brera dell’Università degli Studi di Milano è un giardino storico che nel 2025 celebra i 250 anni di attività come istituzione scientifica, ma ha una storia ben più lunga. Risale, infatti, al XIV secolo, quando era luogo di meditazione e coltivazione di piante per l’ordine dei Padri Umiliati e, a partire dal XVI secolo, per i Gesuiti. Tra il 1774 e il 1775, per volontà dell’imperatrice Maria Teresa d’Austria, fu istituito come Orto Botanico di Brera con funzione di luogo di alta formazione scientifica. Ha una lunga tradizione di coltivazione di specie medicinali, che prosegue ancora oggi, oltre ad altre piante utili (es. tessili, della carta, tintorie) e di climi particolari. In epoca napoleonica, furono introdotte specie botaniche esotiche caratterizzate da una funzione ornamentale più che didattica. Negli anni, la storia dell’Orto Botanico si è intrecciata con i mutamenti istituzionali degli enti di ricerca e formazione milanesi fino al 1935, quando è stato annesso all’Università degli Studi di Milano, che tuttora lo gestisce. L’attento restauro dell’area formale ad aiuole, a fine anni Novanta, e la riqualificazione dell’arboreto con le sue grandi alberature lo hanno reso una preziosa oasi verde del centro di Milano, visitato da oltre 290.000 persone all’anno. È un museo ufficialmente riconosciuto da Regione Lombardia fin dal 2004. È aperto al pubblico tutto l’anno: da aprile torna l’orario di estivo (dal lunedì al sabato feriali, dalle 10:00 alle 18:00) che sarà prolungato fino a sera dal 7 al 17 aprile 2025, quando ospiterà le installazioni del Fuorisalone.
Quest’oasi verde, a pochi passi dalle sponde del Lago di Garda, è dedicata prevalentemente a piante officinali. L’Orto botanico nasce nel 1964 per volere del proprietario della casa farmaceutica milanese Simes, il professor Giordano Emilio Ghirardi, allo scopo di coltivare specie vegetali di diversa provenienza. I semi delle piante desiderate venivano reperiti attraverso la collaborazione di corrispondenti sparsi in tutto il mondo; qui erano acclimate e coltivate anche in larga scala le specie utili, di cui erano studiati i principi attivi. Alla scomparsa del fondatore, nel 1991, l’Orto è stato donato all’Università degli Studi di Milano di cui fa ancora oggi parte. Riconosciuto Raccolta Museale da Regione Lombardia, le attività svolte si innestano all’interno delle mission di conservazione, didattica, divulgazione e ricerca. La stagione di apertura 2025 sarà inaugurata il 12 aprile con un’ampia proposta di offerte che coinvolgeranno i visitatori alla scoperta della bellezza e della ricchezza e del mondo vegetale.
L’Orto Botanico pavese fa parte del Sistema Museale di Ateneo dell’Università di Pavia. Si trova nell’attuale sede dagli ultimi decenni del 1700, dopo una complessa serie di tentativi per trovare una sede idonea alla coltivazione e all’insegnamento dei semplici nella facoltà medica. Nella sua secolare storia, l’Orto ha saputo trasformarsi in un vero scrigno di tesori naturali, con collezioni di piante pregiate, rare ed esemplari curiosi e caratteristici di molte varietà di ambienti, oltre a esibire spettacolari aiuole e rigogliose serre. Dopo quasi un anno di chiusura per importanti lavori di rinnovamento delle collezioni e delle infrastrutture, finanziati dal PNRR, l’Orto riaprirà il 4 maggio con la tradizionale Festa del Roseto, durante la quale sarà possibile ammirare le oltre 300 rose che costituiscono una delle principali collezioni dell’Orto. L’evento sarà anche l’occasione per conoscere le novità in ambito editoriale ed educativo.
Tra le montagne del Parco Nazionale dello Stelvio, a un’altitudine di 1340 m s.l.m., localizzato su un terreno calcareo e roccioso che ha reso necessari speciali accorgimenti per favorire l’attecchimento e lo sviluppo dei vegetali che vivono a quote diverse, ecco il Giardino Alpino Botanico Rezia. Aperto al pubblico da Giovanni Fornaciari nel 1982 e dal 1996 sotto la direzione di ERSAF-Direzione Parco Stelvio, il Giardino nasce con lo scopo di conservare le specie vegetali presenti nel territorio e di proteggere il patrimonio floristico minacciato dall’azione umana. Oggi il Giardino Alpino, oltre ad essere un luogo in cui vengono coltivate specie minacciate o rare, è un importante punto d’interesse sia per i turisti che per il pubblico locale. Qui i visitatori vengono coinvolti in attività didattiche che esplorano il mondo vegetale sotto moltissime delle sue sfaccettature e consentono di passare del tempo di qualità a contatto con la natura. La primavera a Bormio comincia un po’ più tardi: il Giardino apre da maggio ad ottobre e, ogni mese, è l’occasione per scoprire qualcosa di diverso.