Dal 2006 lo stile di Tatras si è imposto velocemente nel segmento dei capispalla, grazie a un design che mixa codici giapponesi e italiani e al gusto per la ricerca della qualità, come ci racconta Angelo D’Arcangelo, Marketing Manager del brand.
DI GIULIANO DEIDDA
04 July 2022
Il DNA di Tatras è indiscutibilmente giapponese ed è sempre stato conservato negli anni, cercando dove possibile di arricchirlo con codici più europei e occidentali.
Sono due realtà che per alcuni aspetti sono molto simili, per altri aspetti invece decisamente diverse. Il nostro modo di operare, anche prima della pandemia, era già basato su un continuo contatto e interscambio che coinvolge tutti i reparti, commerciale, pr e produzione. È sicuramente difficile far coincidere le due visioni, ma cerchiamo sempre di vedere questa difficoltà come una opportunità e una sfida per far crescere il brand.
Si registra sicuramente una certa tensione in quell’area, ma al momento ci sta toccando relativamente. Vedremo come si evolverà la situazione.
Prima della pandemia stavamo valutando qualcosa, ma abbiamo dovuto fermarci. Non sono in programma nuove aperture europee al momento quindi.
Sicuramente Giappone e Italia, a cui si è aggiunta la Korea. L’obiettivo è lo sviluppo del mercato USA, dove abbiamo recentemente aperto una società.
Il nostro pubblico è tendenzialmente diviso in un 50% uomo e un 50% donna. Abbiamo notato che in Europa il pubblico è leggermente più maturo rispetto al blocco asiatico. Puntiamo ad allargare la platea della Generazione Z.
In collezione sono presenti dei continuativi che da diversi anni riscuotono interesse e che sintetizzano alla perfezione il concetto che sta alla base del DNA del brand, pulizia e qualità.
I partner per le collaborazioni sono scelti in base ai valori che devono essere sempre in linea con il brand, e in base alle strategie che vogliamo sviluppare. L’idea è quella di allargare il concetto non solo alla moda ma anche al design, alla musica, allo sport per dare una immagine del brand a 360°. Progetti in cantiere? Stay tuned!
Restiamo fedeli alla semplicità di linee che ci contraddistingue da sempre, con un approccio materico al prodotto. Cerchiamo di lavorare e sviluppare tessuti molto particolari e ricercati, come quello a struttura ripstop in Econyl, un nylon rigenerato, che si accompagnano ai nostri abituali tessuti delle eccellenze del Made in Italy e del Made in Japan. Per esempio, il tessuto soft shell viene declinato su diversi modelli, a partire dai pezzi dal design essenziale, lisci all’esterno e trapuntati all’interno, proposti in tre lunghezze diverse, pensati per la città e il tempo libero. È anche protagonista su due capispalla di lunghezza e peso importanti, destinati alla stagione più fredda. Il cordura light è stato invece utilizzato per sviluppare una giacca camicia con imbottitura, arricchita da dettagli in soft shell. Come alternativa alla tinta unità proponiamo un jacquard pied-de-poule sia su modelli corti che lunghi. La palette colori è assolutamente essenziale e decisa, nero con interno giallo a contrasto, blu con interno nero, verde militare con interno arancione e grigio con interno navy. In sintesi, si tratta di capi pensati per non legarsi a tendenze passeggere, ma durare nel tempo e nelle stagioni.
Via della Spiga 3, Milano
L’intervista ad Angelo D’Arcangelo è stata pubblicata sul Club Milano 63. Sfoglia qui il magazine.