Contitolare dell’omonima azienda specializzata nella produzione di capispalla da settantacinque anni, racconta quali sono le basi sulle quali fonda il successo de L’Impermeabile, marchio di cui è direttore creativo
DI GIULIANO DEIDDA
18 May 2023
Gli inglesi hanno inventato il trench e globalmente sono riconosciuti come i detentori del brevetto, grazie a una sapiente politica commerciale. In Italia lo produciamo da solo un centinaio di anni e noi come azienda da settantacinque. All’inizio si realizzava soltanto seguendo la tradizione inglese, poi abbiamo iniziato a sperimentare, rendendolo più corto e più avvitato e aggiungendo particolari meno militari. Credo che la sua evoluzione negli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta abbia portato il trench a essere il capospalla iconico che è oggi.
Come ironicamente le dicevo prima, da settantacinque anni la Landi si preoccupa di rendere perfetti i propri prodotti. Rilanciando il nostro storico marchio L’Impermeabile abbiamo voluto riproporre il nostro archivio, cercando di rimanere fedeli alla nostra tradizione. L’evoluzione stessa è dovuta alla grandissima quantità di capi archivio e, di volta in volta, alle geniali intuizioni del nostro team di creativi che li reinterpretano.
Accanto ai nostri classici e agli immortali reversibili, stiamo riscontrando molto interesse sulle vestibilità più ampie nel pubblico giovane.
Romano è prima di tutto un amico, il suo occhio nel riconoscere quello che l’archivio può dare è inimitabile e ciò dimostra la sua sterminata produzione passata. La blue label rappresenta la parte più spinta della nostra collezione, quella dove sperimentiamo tessuti ed effetti più disinvolti. Da questa stagione abbiamo deciso di occuparci anche del marchio personale di Romano: RR, che rappresenta un ingresso nel total look in continuità con il nostro impermeabile.
Siamo stati trai primi a rendere attiva l’idea della sostenibilità quando ancora nessuno ne parlava. Come azienda, già nel 2006 abbiamo iniziato a usare tessuti a impatto zero per le nostre produzioni e ne 2018 siamo stati i primi ad aver proposto dei capi realizzati con materiali riciclati al 95% e riciclabili al 100%. D’altro canto, se vogliamo rivolgerci ai consumatori giovani, uno dei principali interessi deve essere salvaguardare l’ambiente che lasceremo loro in eredità.
Direi che non cambia. Riscontriamo che, dopo tanti anni di globalizzazione, il nostro consumatore condivide i nostri ideali estetici e il concetto del marchio, a prescindere che si tratti di un asiatico o di un americano, di un europeo o di un mediorientale. Il nostro provocatorio motto, “La moda è quello che non va di moda”, trova riscontro in tutti coloro che assecondano la propria personalità, anteponendola a conformismi legati al gruppo di appartenenza sociale.
Siamo presenti globalmente dall’America all’Asia. Ovviamente l’Europa e l’Italia in particolare sono stati i primi mercati. Il nostro obbiettivo è quello di attrarre consumatori giovani e sempre più attenti alla propria personalità, così da consolidare il mercato fidelizzando nel tempo.
Nei punti vendita più rilevanti per il nostro target, che coincidono con gli indirizzi simbolici dello shopping milanese, dalla Rinascente a Eral 55, passando per Biffi.
Ci stiamo lavorando, ma non voglio e non posso dare anticipazioni in questo momento.
In azienda siamo abituati a darci più obiettivi contemporaneamente, ma uno su tutti è quello di riuscire a conciliare l’aumento di produzione con una sempre maggiore qualità del prodotto.
L'intervista a Simone Landi stata pubblicata su Club Milano 67. Clicca qui per sfogliare il magazine.