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PERSONE

Paolo Armelli

Il Mix Festival si “apre” alla città

Film queer contemporanei ma anche intersezioni multidisciplinari per andare al di là dello schermo cinematografico. Il Mix Festival approda allo Strehler con una programmazione “aperta” alla città come racconta il direttore artistico Paolo Armelli

DI MARCO TORCASIO

27 September 2023

Dal 28 settembre al 1° ottobre al Piccolo Teatro Strehler e Piccolo Teatro Studio Melato torna il Mix Festival, rassegna internazionale di cinema e cultura queer. Proiezioni in anteprima da tutto il mondo, incontri con registi e attori, djset e performance per un programma guidato dal nuovo motto “Stay Open”. Alla vigilia dell’inaugurazione abbiamo incontrato Paolo Armelli, a capo della direzione artistica insieme a Pierpaolo Astolfi e Priscilla Robledo, per mettere meglio a fuoco una kermesse nata a Milano trentasette anni fa e oggi più che mai radicata nel tessuto socio-culturale cittadino.

Come si configura l’oramai imminente Mix 2023?

Il Mix Festival giunge alla trentasettesima edizione con il suo impianto tradizionale ma sono tantissime le novità, a cominciare dalle date. Dopo le sperimentazioni degli anni di pandemia abbiamo infatti scelto di spostarci a settembre. Accanto a me ci sono Pierpaolo Astolfi e Priscilla Robledo, già facenti parte della famiglia del Mix ma da quest’anno ufficialmente in direzione artistica. La loro energia ha fatto sì che il Mix si aprisse ancora di più a nuove sperimentazioni. Da febbraio a giugno, per un totale di quattro appuntamenti mensili, il Mix è stato in Fondazione Prada con Queerelle, rassegna cinematografica con un focus sui film queer contemporanei. E ancora durante il mese del Pride MiXUP4PRIDE ha rappresentato un palinsesto di eventi di avvicinamento al festival. Ed eccoci arrivati così a ridosso della nuova edizione, mossa da un nuovo claim, “Stay Open”. Vogliamo cioè aprirci a quante più collaborazioni possibili, con le istituzioni culturali, le associazioni e tutte quelle realtà che possano contribuire a far crescere sempre di più il Mix e il suo pubblico.

Dopo trentasette anni possiamo parlare di storicità del festival. Cosa cambia e cosa rimane immutato nel suo DNA?  

Rimane costante l’attenzione al cinema. Certo, ci sono contaminazioni, generi di versi, aperture alla musica, al teatro, alla serialità, al varietà, ma il cinema rimane il cuore del festival. Proprio quel cinema LGBTQ+ che per anni non ha avuto altra rappresentazione se non qui e in pochi altri festival simili. Negli ultimi anni sono invece cambiati il contesto socioculturale e l’organizzazione del sistema cinema, dunque sono molteplici oggi le fonti cui attingere, basti pensare alle piattaforme di streaming. A maggior ragione il Mix Festival vuole ribadirsi come un selezionatore autorevole capace di mettere insieme una lineup di film internazionali, sia mainstream sia sperimentali, che trattino tematiche di particolare attualità e drammaticità e che insieme configurino un palinsesto difficile da trovare altrove per qualità e intensità. E anche per quantità visto il consistente programma: abbiamo quarantasei titoli di cui trentadue in anteprima italiana.

Casa del festival quest’anno è lo Strehler?

Negli ultimi anni abbiamo cambiato diverse sedi per esigenze dettate dalla pandemia, ma anche per testare nuovi spazi. Siamo stati a Palazzo Reale e al CAM in Corso Garibaldi ad esempio. Quest’anno per una precisa scelta organizzativa abbiamo deciso di ritornare in quella che è la nostra casa da diciotto anni, il Teatro Strehler, con il suo Studio Melato, e di concentrare qui tutta la programmazione.

Il parterre degli ospiti è molto nutrito. Qualche nome?  

Dal mondo del cinema avremo l’attrice Marta Pizzigallo, la regista Roberta Torre e l’attrice franco-iraniana Mina Kavani, ma anche persone dal mondo della cultura come Francesca Vecchioni, presidente di Fondazione Diversity, e Chiara Sfregola, scrittrice. Siamo inoltre orgogliosi di avere in giuria il costumista, due volte candidato agli Oscar, Massimo Cantini Parrini e Vittoria Schisano, protagonista della nuova serie targata Netflix La vita che volevi.

Ci sono ancora i talk a margine delle proiezioni?

Sì. Quest’anno li abbiamo un po’ cambiati chiamandoli Queering the Question - Perché le domande sono più importanti delle risposte. Saranno il terreno su cui – più degli altri anni – lavoreremo sull’intersezionalità. Ad esempio avremo panel sulla sessualità delle persone disabili, sull’alimentazione, sulla moda queer e sulla nightlife.

Oltre a essere una fotografia del mondo queer il Mix è anche uno spaccato di socialità milanese?

Il Mix è un festival milanese prima ancora che nazionale e internazionale perché vive dei suoi luoghi simbolo, a partire dal Teatro Strehler e dallo Studio Melato, e delle relazioni con il Comune di Milano e altri partner come Mare Culturale Urbano, l’Institut Français e il Goethe-Institut. Un tessuto di relazioni insomma che non potrebbe prescindere da Milano, che si rivolge a tutti e a tutte ma trova in questa città il suo bacino prediletto. Mi piace considerare il Mix come un’oasi fatta di occasioni per fare comunità in luoghi che mettono insieme cultura, intrattenimento e socialità.

In che modo l’immaginario e le storie del mondo LGBTQ+ possono essere un valore aggiunto per la città?

Milano è una città di grandissima apertura e di opportunità, che porta avanti messaggi di inclusione. È sempre più difficile però che siano veramente applicati nella vita di tutti i giorni, tra piccoli e grandi passi indietro. Il Mix è un’occasione per ribadire che la città nel suo cuore ospita uno dei più importanti appuntamenti di cultura queer in Italia e lo fa con orgoglio perché ha accanto le istituzioni.

Con quale auspicio osserverai quest’edizione 2023?  

Come ogni anno, e quest’anno ancora di più, l’auspicio è di vedere tanti volti nuovi, persone che non sono mai venute al Mix ma pronte ad affacciarsi con predisposizione d’animo e curiosità a un evento che – come il claim sottolinea – vuole aprirsi a chiunque.

Mix Festival Milano, direzione artistica

Da sinistra Pierpaolo Astolfi, Paolo Armelli e Priscilla Robledo. Foto di Georgia Garofalo

Informazioni

Il MiX Festival è un evento completamente gratuito, con accesso previo tesseramento all’associazione MIX Milano APS, direttamente dal sito o dall’apposita app, dove si trovano anche tutte le informazioni e gli aggiornamenti.

 

In apertura Paolo Armelli ritratto da Georgia Garofalo.

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