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PERSONE

Davide Mercatali

Istantanee della creatività milanese

Il noto designer milanese festeggia mezzo secolo di carriera all’ADI Design Museum con Polaroid Party - Noi gente del design ’80 e ’90, un’inedita mostra di 1600 istantanee dedicate ai protagonisti di una grande stagione della creatività italiana e internazionale. L’apertura al pubblico è per mercoledì 15 maggio. Abbiamo intervistato l’autore

DI PAOLO CRESPI

14 May 2024

Ha una genesi curiosa Polaroid Party. Noi gente del design ’80 e ‘90, la mostra che Davide Mercatali, classe 1948, architetto, designer, promotore di marchi ed eventi legati al mondo della produzione industriale per la casa e gli spazi pubblici – ma qui in veste di fotografo estemporaneo/testimone di un’epoca – presenta mercoledì 15 maggio all’ADI Design Museum di Piazza Compasso d’Oro a Milano.

Come sono nate la tua collezione e l’idea che sta dietro a questa mostra?

Nel dicembre del 2000 usai parte delle 5000 Polaroid scattate nell’arco di vent’anni a colleghi e amici protagonisti di una stagione irripetibile della creatività milanese e internazionale, come esca per “Todos a Cuba”, una festa che avevo organizzato per festeggiare tutti insieme, al caldo, il Capodanno del nuovo millennio: l’Havana era la meta ideale. Su 2000 invitati, sparsi per il mondo, mi risposero in 200, ma solo in venti riuscirono a raggiungermi sull’isola dove comunque festeggiammo alla grande insieme ad alcuni cubani che si aggregarono alla nostra speciale reunion. Ai convenuti avevo promesso l’istantanea scattata loro nel corso dei vent’anni precedenti con la mia fedele fotocamera Polaroid SX-70 (funziona tuttora, anche se non si richiude più per essere riposta comodamente nella tasca della giacca). Alla fine, però, decisi di tenere le foto per me e oggi fanno parte della selezione di 1600 presenti nella mostra, abilmente curata da Antonella Mazza, con la collaborazione di Cristina Morozzi.

Quali personaggi, immortalati con un’estetica alla Andy Wharol, potremo riconoscere grazie anche ai nomi con cui a suo tempo li hai classificati, sui grandi pannelli nelle sale dell’ADI?

Michele De Lucchi, Matteo Thun, Massimo Iosa Ghini, Ron Arad, Philip Starck, Achille Castiglioni, Stefano Giovannoni, Renzo Piano, Giorgetto Giuguaro. Come giustamente hai notato, non sono ritratti ma istantanee: lo spirito con cui li fotografavo era puramente ludico e molti fanno capolino dalle immagini con un bicchiere in mano in occasione di incontri, feste, vernissage, chiacchiere, bevute conviviali. Avevo iniziato per gioco, poi è diventato un impegno vero e proprio, che con questa mostra, assolutamente inedita, ho il piacere di condividere con quanti amano e hanno vissuto almeno in parte la grande Milano del design. Oggi è un dato acquisito, ma fino agli anni ’80 del secolo scorso dovevi spiegare ogni volta il significato stesso della parola.

L’archivio che hai creato è una sorta di pre-Facebook. Cos’hanno in comune, secondo te, i protagonisti del design?

Direi che il comune denominatore è un plus di creatività che fuoriesce dagli schemi normali. E la voglia di affermare qualcosa attraverso un prodotto. Il che implica essere ben inseriti nella società e conoscere gli imprenditori. Non c’è un designer senza un imprenditore che gli abbia dato retta e pronunciato il fatidico “ok”. Gli industriali illuminati hanno sempre raccolto attorno a sé i migliori designer. Poi naturalmente, per avere successo, dovevano saperci fare anche come imprenditori, altrimenti, dopo un po’, erano costretti a fallire e a chiudere le fabbriche.

Come designer per cosa ti piacerebbe essere ricordato?

Nella mia vita ho disegnato molto e di alcune cose sono abbastanza fiero. Come la poltrona Nomade per Formart, l’asciugacapelli Stylo per Tierrebi, la lampada orientabile Speaker per Zeus/Noto (un marchio che ho contribuito a fondare), l’apriscatole Giotto per Icom, la sedia impilabile Tarzan sempre per Zeus/Noto, o il sistema di mensole attrezzate Le Tegole per Metalplastica. Ma credo che i rubinetti-miscelatori creati a varie riprese per Fantini – che ringrazio per il supporto a questa mostra – siano in assoluto i miei prodotti più iconici. Hanno rivoluzionato il mondo della rubinetteria di qualità: Non a caso, continuano a essere realizzati e venduti in tutto il mondo.

 

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Informazioni 

Polaroid Party - Noi gente del design ’80 e ’90
Di Davide Mercatali 
A cura di Antonella Mazza e Cristina Morozzi
Dal 15 maggio al 10 giungo 2024
ADI Design Museum 

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