Owner e Director di 29 Arts In Progress Gallery a Milano, Luca Casulli ci regala un punto di vista illuminato sulla mostra Gian Paolo Barbieri: Unconventional dedicata al celebre fotografo e visitabile fino al 22 aprile 2023
DI MARCO TORCASIO
21 March 2023
Gian Paolo Barbieri è internazionalmente riconosciuto come l’inventore della fotografia di moda in Italia. Legandola a citazioni di carattere cinematografico, alla storia dell’arte, al teatro e alla cultura a 360 gradi. Il comune denominatore delle opere in mostra è il colore, ma c’è anche un altro elemento distintivo: quasi tutte le immagini sono inedite.
Ha avuto un ruolo da protagonista decidendo, insieme a noi, quali fotografie scegliere: scatti outdoor, ben diversi da quelli in studio, e ritratti di modelle in atteggiamenti ironici e spontanei.
La prima sala è dedicata all’acqua, un elemento primordiale a cui Barbieri è da sempre legato e che ritorna in tutta la mostra. Ci ha raccontato che da bambino, sul finire degli anni Trenta, suo padre lo buttava letteralmente nel naviglio per poi riprenderlo all’altezza della Darsena. Parliamo di un’epoca in cui i fondali dei celebri canali milanesi erano trasparenti e le piante aquatiche rigogliose. Un’esperienza che l’ha poi accompagnato nei suoi viaggi in giro per il mondo, dalle Seychelles al Venezuela e al Kenya, per la realizzazione di moltissimi editoriali.
È quella che ritrae Eva Herzigova da Alfredo, storica trattoria romana. Indossa un abito di Krizia, è seduta tra una foto di Gina Lollobrigida e una di Alfred Hitchcock mentre mangia uno spaghetto citando, chiaramente, La dolce vita di Fellini. C’è anche un secondo scatto della Herzigova, giovanissima, in cui spicca il contrasto tra il bagno tipicamente neorealista in cui sta posando e l’abito da sera in paillettes di Gianfranco Ferré che indossa.
La ricorrente capacità di creare una realtà che l’osservatore ritiene realistica e credibile anche se di fatto non lo è.
Il layout rispecchia la volontà di connettere tra loro tra tutte le arti a cui Barbieri si ispira senza alcun approccio didascalico, abbracciando diverse fasi della sua vita dai primi anni Sessanta fino agli anni Duemila.
Lo stupore. La capacità di sorprendere è ciò che tiene vivo un autore nel tempo. Barbieri è ancora credibile dopo sessant’anni di carriera perché ha saputo reinventarsi, rimanendo fedele al proprio stile pur con linguaggi di volta in volta differenti. È un autore che tutti conosciamo ma qui abbiamo la possibilità di osservarlo in maniera non convenzionale, come spiega il titolo della mostra.
La prossima mostra vedrò una giovane fotografa iraniana, Farnaz Damnabi, raccontare quanto sta accadendo in Iran in maniera poetica. Una testimonianza della grande attenzione che la galleria ha nei confronti dei giovani talenti.
L’intervista a Luca Casulli è stata pubblicata su Club Milano 66. Clicca qui per sfogliare il magazine.