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PERSONE

Andrea Loreni

Il teatro delle meraviglie

Il 26 maggio Andrea Loreni, l’unico funambolo italiano specializzato in traversate a grandi altezze, lascerà i milanesi con il fiato sospeso camminando lungo un tragitto di 205 metri, dall’iconico e pluripremiato Bosco Verticale all’UniCredit Tower

DI MARILENA PITINO

16 May 2023

Il teatro di strada e le arti circensi contemporanee in stretta connessione con la natura nel grande giardino della Biblioteca degli Alberi. Torna l’appuntamento con BAM Circus – Il Festival delle Meraviglie al Parco, ideato e diretto da Francesca Colombo, direttore generale Culturale di BAM, Fondazione Riccardo Catella. Ad aprire l’edizione 2023 un evento eccezionale che vedrà protagonista il funambolo Andrea Loreni.

Come nasce la passione per il funambolismo?

Dapprima è nata l’attrazione per il teatro di strada. A Milano negli anni Novanta ho assistito allo spettacolo di un giocoliere e mi ha colpito molto la dinamica di relazione con il pubblico. È stato un momento di condivisione pervaso da un profondo senso di libertà. 

Cosa rivedi in questa pratica?

È una sottolineatura della vita. Noi funamboli siamo costantemente a rischio e a contatto con la morte a ogni passo. Occorre fare i conti con le fragilità ed essere disposti a farsi carico dei rischi dell’esistenza.

La tua prima traversata?

È stata sul Po a Chivasso, vicino Torino, un’esperienza più intensa delle altre. Tanta adrenalina, sia prima che dopo la performance, e anche un po’ di paura, che si ripresenta tutte le volte.

Cosa provi quando poggi il piede sul cavo?

Subentra la paura, che cerca di impedirmi di andare avanti. Per procedere ho bisogno di lasciare indietro le preoccupazioni, i pensieri e il mio stesso io.

Che cosa significa abituarsi alla paura?

Essere disposti a provare questo sentimento e riprovarlo. Non aver paura di avere paura. Ho imparato a conoscerla e a capire su quali leve lavora. La paura è un alleato interessante, sempre lì pronta a dirti “fai attenzione”.

Come sei stato coinvolto nel progetto di BAM Circus – Il Festival delle Meraviglie al Parco?

Lo scorso anno sono andato alla prima edizione del Festival e ho regalato un mio libro a Francesca Colombo, direttore generale culturale di BAM, Fondazione Riccardo Catella, ma senza chiederle nulla. Ci siamo semplicemente “notati”. In seguito le ho parlato del progetto di realizzare una traversata tra il Bosco Verticale e l’UniCredit Tower, riscontrando subito dell’interesse. Oggi stiamo costruendo insieme l’evento e ci stiamo preparando al 26 maggio. A rendere tutto più emozionante ci sarà la musica realizzata dal pianista e compositore Cesare Picco, che interpreterà le diverse fasi della traversata. Un momento di meraviglia da condividere con la città. 

Come ti stai preparando alla traversata?

Ci sono due aspetti tecnici rilevanti. In primis l’uso di un nuovo cavo realizzato con un materiale sintetico, più leggero e con una maggiore tenuta e sicurezza rispetto all’acciaio. Ci saranno inoltre delle corde di stabilizzazione e quattro tecnici appesi al cavo si muoveranno insieme a me.

Come trascorri le giornate in vista dell’evento?

Cerco di prepararmi ad arrivare impreparato. Ho imparato ad avere la mente del principiante. Pratico meditazione, Tai Chi ed esercizi di consapevolezza legati al corpo. Sto lavorando molto sulla preparazione fisica perché la salita finale sarà molto tosta.

Che relazione c’è tra filosofia zen e funambolismo?

Il funambolismo è come un maestro zen. Richiede presenza assoluta e capacità di affrontare l’ignoto con lo spirito dell’esploratore. L’esercizio principale sta nella disponibilità a vivere il presente. Attraverso la pratica zen mantengo sul cavo una certa postura e lascio andare dolori e tensioni.

C’è un rito che sei solito fare prima di salire sul cavo?

È una piccola sequenza operativa: inizio a scaldarmi fisicamente, lavoro sulla voce per legarmi alle sensazioni e compio ventuno respiri.

Quando arrivi al termine della traversata cosa provi?

Stupore e commozione. Per un’istante riesco a vedere tutto con purezza.

Cosa ti aspetti da te stesso e da chi ti seguirà?

Cercherò di aprirmi per entrare in connessione con il pubblico. Durante le traversate emerge un sentimento di solitudine ma sapere che c’è qualcuno a guardarmi mi rende meno solo. È interessante scoprire chi sei veramente senza poter mentire.

L’intervista ad Andrea Loreni è stata pubblicata su Club Milano 67. Clicca qui per sfogliare il magazine.

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