Il fotografo americano di origine iraniana rivolge il suo sguardo nuovamente verso una porzione del cielo di Milano con All the Feels, within an Evolving Landscape, progetto site-specific realizzato per Volvo Studio Milano, a cura di galleria Viasaterna, che si compone di un’installazione pubblica con speciali visori panoramici e una mostra
DI MARCO TORCASIO
28 March 2025
Nato in Iran e cresciuto a Fort Wayne, Indiana, Ramak Fazel ha sviluppato una ricerca autoriale in cui appartenenza geografica, politica e culturale sono confluite in una produzione poliedrica e multiforme. Dopo la laurea in ingegneria presso la Purdue University (1988), affascinato da fotografi americani del dopoguerra come Diane Arbus e William Eggleston, Fazel intraprende un prolifico percorso nel mondo della fotografia e della grafica, prima con gli studi a New York e la collaborazione con fotografi americani come Mark Seliger e Bruce Davidson, e poi, nel 1994, con il trasferimento a Milano. Qui, per oltre quattordici anni collabora con riviste di design e architettura (tra cui Abitare, Casa Brutus e Domus), e con numerose aziende europee quali Flos, Vitra e Desalto. Tra il 1994 e il 2009 assembla Milan Unit, un’opera-archivio composta da ephemera, documenti, fotografie e materiale relativo alla fotografia analogica, frutto di un estensivo progetto di ricerca durato quindici anni.
Dopo un nuovo trasferimento negli Stati Uniti, tra Los Angeles e New York, Ramak Fazel torna adesso in Italia con un progetto dedicato allo sguardo e alla scoperta guidata di un particolare paesaggio della città. All the Feels, within an Evolving Landscape – vera e propria installazione ambientale pubblica – verrà presentata in occasione della Milano Art Week e Milano Design Week e proseguirà in una mostra fotografica negli spazi interni di Volvo Studio Milano. Grazie alla collaborazione con Fondazione Istituto dei Ciechi di Milano Onlus e il suo laboratorio didattico, guidato da Aurelio Sartorio, l’installazione si compone anche modelli tattili in scala dei cinque edifici realizzati in materiale plastico. A fornire ulteriori dettagli è Fazel in persona.
Si tratta di un progetto molto articolato a cui lavoro da oltre un anno. La fotografia è il cuore dell’opera ma ulteriori linguaggi presenti sono quelli del design e dell’installazione. Per realizzare All the Feels, within an Evolving Landscape ho rivisitato l’opera-archivio Milan Unit chiedendomi quali temi potessero essere vicini a Volvo. Il legame con la casa automobilistica per me è forte perché la prima auto su cui ho imparato a guidare insieme a mio padre era proprio una Volvo, un modello del ’76 per l’esattezza, auto che ho poi avuto anche durante gli anni dell’Università a New York e a Milano. Probabilmente ognuno di noi nel suo archivio personale ha un ricordo legato a questo brand, l’auto di un vecchio zio magari o di un cugino. Mi sono poi spostato sulla terrazza sopra il Volvo Studio, in piazza Alvar Aalto, confrontandomi con uno skyline che vedevo per la prima volta, nel 2009 quando ho lasciato Milano non esisteva ancora. Per inquadrare un panorama che è a tutti gli effetti un simbolo di rinascita urbana su scala locale ma anche internazionale ho utilizzato una fotocamera Mamiya RZ67, temporaneamente estratta dall’opera-archivio Milan Unit. Ho fotografato quindi cinque soggetti peculiari o, meglio, cinque porzioni di architetture: Torre UniCredit, Bosco Verticale, BAM - Biblioteca degli Alberi Milano, Palazzo Lombardia e la Chiesa di San Gioachimo.
Non solo. Per condividere quanto più ampiamente possibile il progetto, abbiamo concepito un coinvolgimento esteso del pubblico, includendo anche i non vedenti e gli ipovedenti. In collaborazione con Fondazione Istituto dei Ciechi di Milano Onlus abbiamo sviluppato cinque modelli tattili in scala di queste cinque immagini, affiancandoli con una tavola descrittiva in braille a cura della storica dell’architettura Maria Vittoria Capitanucci.
Lavoro con galleria Viasaterna dal 2017. Lavorare insieme è stata di nuovo un’esperienza generativa, molto produttiva, dall’elevato valore didattico per tutti.
Mi sono trasferito a Los Angeles per conseguire la laurea magistrate in Belle Arti al California Institute of the Arts.
La mia visione fotografica personale è sempre stata corto-focale, per così dire, data cioè dall’esperienza diretta sulla strada. Tornare a Milano dopo quindici anni mi ha spinto a riconsiderare la mia visione delle cose con un’ottica più a lungo raggio. Una delle opere clou in mostra è intitolata per l’appunto The Future is Long Focal e trasferisce l’intenzione – anche politica – di guardare al domani con lungimiranza poiché i dolori immediati sono al servizio di qualcosa molto più distante. E la fotografia ci consente di comprenderlo in anticipo.
Milano non l’ho mai lasciata veramente, è nel mio cuore. Sono nato in Iran, è vero, ma mi sento un milanese adottivo. È come una calamita. Mi manca l’intreccio della vita sociale, la trama molto ricca delle relazioni. Le conversazioni, la piazza.
L’enorme quantità di immagini che stiamo producendo induce a chiedersi verso quali mete stia andando la fotografia. Non ho una risposta a questa domanda ma sono convito che ci siano ancora molti campi da esplorare in ambito fotografico. La mia esperienza oggi si muove in questa direzione.
Mi piace riferire alla fotografia anche attraverso altri elementi, come il disegno ad esempio, ma non inteso come rappresentazione puntuale bensì come segno grafico nella sua riproduzione.
All the Feels, within an Evolving Landscape
Di Ramak Fazel
A cura di galleria Viasaterna
Dal 4 aprile 2025
Volvo Studio Milano
Via Melchiorre Gioia angolo viale della Liberazione
Inaugurazione venerdì 4 aprile, ore 18.00 alla presenza dell’artista
Visitabile tutti i giorni fino al 15 aprile 2025, dalle ore 10.00 alle ore 20.00
Finissage martedì 15 aprile, ore 19.00 talk presso Volvo Studio Milano
La mostra all’interno di Volvo Studio Milano prosegue e sarà visitabile fino al 27 settembre 2025, il sabato dalle ore 10.00 alle ore 20.00