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ARTE

MIA Photo Fair, potere alla fotografia

Rispetto dell’ambiente, valorizzazione del femminile, centralità della persona, identità e forza della comunità. Sono solo alcune delle proposte che le gallerie presentano alla 13ma edizione di MIA Photo Fair, l’appuntamento internazionale d’arte dedicato alla fotografia in Italia dall’11 al 14 aprile ad Allianz MiCo

DI REDAZIONE CLUB MILANO

26 March 2024

La potenza del mezzo artistico e di informazione che la fotografia rappresenta è capace di essere testimone e ispirazione di riflessioni sulle mutazioni del tempo, siano esse sociali, ambientali o culturali. Parte da questa convinzione la nuova edizione di MIA Photo Fair, grande fiera d’arte dal respiro internazionale, guidata quest’anno dal direttore artistico Francesca Malgara. Secondo laria Dazzi, Exhibition Director Manager, oggi «C’è una tendenza da parte di fotografi di tutto il mondo a utilizzare la macchina fotografica come strumento di documentazione e di denuncia. È giusto che il pubblico, attraverso progetti fotografici di grande qualità, possa trovare, insieme alla possibilità di acquisto, anche l’occasione di approfondire i grandi temi della contemporaneità». Così, con 100 espositori, 8 mostre e progetti speciali, 4 Premi e 70 gallerie provenienti dall’Italia e dall’estero MIA Photo Fair si ripromette di avvicinare alla fotografia un pubblico sempre più ampio e diversificato, affinché i grandi temi della contemporaneità siano materia di confronto e dibattito.

La main section declina il tema scelto per il 2024, Changing, e vede protagoniste gallerie italiane established, ma novità di questa edizione è la scelta di dedicare una sezione all’area geografica del Mediterraneo. Oltre i confini del Mediterraneo, curata da Rischa Paterlini. Un itinerario dove ogni scatto diventa un’opportunità per abbattere barriere e abbracciare la ricchezza delle molteplici prospettive che il Mediterraneo e il Medio Oriente offrono al mondo. «Gli artisti, attraverso le loro opere, affrontano tematiche diverse, dalla colonizzazione alle strutture di potere fino alle interazioni culturali. Esplorano l’effetto dello spostamento geografico sulle persone e sulle contraddizioni che nascono all’interno dell’identità culturale, vedendo l’individuo come un riflesso del contesto in cui vive» puntualizza Paterlini.

Tra i fotografi esposti Ramak Fazel, che dopo aver vissuto alcuni anni a Milano si è trasferito a Brooklyn, dove attualmente vive e lavora e che presenta una serie di fotografie realizzate in Iran (paese natale che però abbandonerà presto). Gabriele Basilico con scatti vintage tratti dalla serie Iran realizzata nel 1970, durante un avventuroso viaggio on the road con una Fiat 124 verso Kabul. Le foto in mostra spaziano poi dai Paesi a maggioranza musulmana, come l’Iran di Abbas Kowsari, ai concetti di identità e femminilità della visual artist egiziana Najla Said, che crea rappresentazioni alternative e decolonizzate dell’essere donna in una società patriarcale. In mostra anche la fotografa russo svedese, residente al Cairo, Xenia Nikolskaya, che documenta l’architettura coloniale dell’Egitto, catturando con urgenza ciò che resta di luoghi ormai quasi dimenticati.

Mia Photo Fair 2024, programma, foto di Abbas Kowsari

Abbas Kowsari, Shade of water, 2008. Courtesy AG Galerie

Beyond Photography – Dialogue è la sezione curata da Domenico de Chirico e riservata a gallerie nazionali e internazionali, che mette a fuoco il lavoro del fotografo Eugene Shishkin e del pittore Alexander Augusta. Entrambi parlano della bellezza delle cose ordinarie, della quotidianità, del nostro mondo interiore. Reportage Beyond Reportage, a cura di Emanuela Mazzonis di Pralafera, invita poi lo spettatore a compiere un viaggio visivo tra le immagini di fotografi di diverse generazioni e nazionalità, provenienti da differenti continenti e una parte di loro presentati a Milano per la prima volta. In questa sezione trovano spazio, tra gli altri, la fotografa e attivista Anne de Carbuccia con un racconto sull’irreversibile scioglimento dei ghiacciai e sul tentativo dell’uomo di rallentarne il processo; J. Henry Fair, con un focus sull’inquinamento ambientale a sfavore del paesaggio marino e terrestre; le immersive visioni aeree di Jeffrey Milstein una sequenza delle moderne metropoli come esempio del cambiamento del paesaggio urbano; e Francesco Zizola, il cui progetto è un’analisi del rapporto tra uomo e natura, attraverso il racconto visivo del lento e paziente lavoro dei tonnarotti nelle acque notturne del Mediterraneo.

Mia Photo Fair 2024, Milano, foto di J Henry Fair

J. Henry Fair, Top Of Oil Tank At Tar Sands Refinery, 2009. Courtesy ARTCO Gallery, Berlino

I collezionisti italiani sono invece i protagonisti della mostra La forma delle relazioni, a cura di Rica Cerbarano. Una selezione di oltre 50 opere che sono il risultato di un legame profondo tra gli autori e i soggetti delle immagini: a emergere sono le relazioni intessute nell’ambiente familiare (come nei lavori di Ettore Sottsass ed Efrem Raimondi), nelle comunità fragili e sottorappresentate di cui spesso gli artisti fanno parte (come Zanele Muholi), e quelle che legano i fotografi a figure con cui hanno un rapporto di affetto (Bruna Esposito) o di ammirazione (tra gli altri, i ritratti di artisti realizzati da Robert Mapplethorpe e Man Ray, o quelli di Jacopo Benassi).

Mia Photo Fair 2024, foto di Nan Goldin. Courtesy Fondazione Sandretto Re Rebaudengo

Nan Goldin, Joey e Andres in Oranienstrasse, Berlino, 1992. Courtesy Fondazione Sandretto Re Rebaudengo 

Altra novità assoluta di questa tredicesima edizione è la sezione dedicata alle istituzioni culturali e alle fondazioni, che vede MuFoCo - Museo di Fotografia Contemporanea, presentare una selezione delle dieci opere che hanno vinto la call L’Italia è un desiderio, rivolta a fotografi e artisti visivi under forty. Un’anticipazione della mostra che si terrà al MuFoCo in autunno e che esporrà la totalità di oltre settanta opere dei dieci progetti vincitori.

Informazioni

MIA Photo Fair 2024
Allianz MiCo
Via Gattamelata 13 - MM Domodossola
Dall’11 al 14 aprile 2024

 

In apertura, Gian Paolo Barbieri, 1978, Tribute to Edward Hopper Versace, Stampa digitale a getto d'inchiostro (stampa a pigmenti). Courtesy 29 ARTS IN PROGRESS gallery

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