Manca un anno al fischio di inizio delle Olimpiadi Invernali. Che caratteristiche avrà l’hub di Milano-Cortina? Ecco tutte le informazioni chiave del villaggio in fase di costruzione nell’ex scalo ferroviario di Porta Romana
DI MARZIA NICOLINI
17 February 2025
A un anno dall’inizio delle Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026, fervono i preparativi per accogliere al meglio atleti e spettatori da tutto il mondo. Uno dei progetti chiave dell’evento sportivo è il Villaggio Olimpico di Milano, ospitato nell’area dell’ex scalo ferroviario di Porta Romana, nel lato sud-est della città. Questo intervento non solo fornirà alloggio agli atleti durante i Giochi, ma rappresenta anche un’importante operazione di rigenerazione urbana. Il tutto in una zona milanese che già da qualche anno è in pieno fermento (e rivalutazione). Scopriamo di più.
Grandi numeri: il Villaggio Olimpico è progettato per ospitare circa 1.400 atleti olimpici e paralimpici. Dopo l’evento, le strutture saranno riconvertite in un campus universitario, offrendo alloggio agli studenti, con la promessa di integrarsi al meglio nel tessuto urbano milanese. Il progetto del Villaggio Olimpico prevede anche 10.000 metri quadrati di servizi connessi all’evento, che successivamente saranno trasformati in servizi privati di interesse pubblico o generale. Tra gli elemento distintivi del Villaggio vi è la grande piazza centrale, concepita come spazio di socializzazione e aggregazione sia per gli atleti che per la comunità locale (nel post-Olimpiadi diventerà il centro pulsante delle attività di quartiere, con negozi, bar, ristoranti e caffè). L’architettura combina elementi moderni con il recupero di edifici industriali esistenti, mantenendo un dialogo armonioso con la storia della zona. Materiale principale delle costruzioni? Il legno massello, in quanto risorsa rinnovabile a basso contenuto di carbonio, oltre che eccellente a livello di prestazioni strutturali.
Il piano per il Villaggio Olimpico pone una forte enfasi sulla sostenibilità ambientale: oltre il 60% dell’energia necessaria al progetto sarà prodotta tramite fonti rinnovabili, a partire da impianti solari termici e fotovoltaici, mentre le acque meteoriche saranno raccolte e riutilizzate, contribuendo a una riduzione del 40% delle emissioni di CO2 per riscaldamento e raffrescamento. A curare l’ambizioso progetto green è lo studio di architettura SOM, Skidmore, Owings & Merrill, in collaborazione con COIMA, Covivio e Prada Holding. Il cantiere è in pieno fermento: di recente sono state completate le sei palazzine destinate ad accogliere gli atleti, rispettando le tempistiche previste. Attualmente, sono in corso le operazioni per ultimare le sistemazioni esterne e gli impianti tecnici, con l’obiettivo di consegnare l’intera struttura alla Fondazione Milano Cortina 2026 con sei mesi di anticipo rispetto all’avvio dei Giochi.