Dopo oltre due anni di progettazione da parte dello studio Asti Architetti, venti mesi di lavori, analisi materiche, studi documentali storici, la Torre Velasca finalmente si riscopre alla città di Milano.
DI REDAZIONE CLUB MILANO
21 September 2022
La Torre Velasca, fin dalla sua edificazione tra il 1956 e il 1958, è un simbolo di Milano e della ripresa post-bellica, e costituisce un’icona architettonica da sempre parte integrante del panorama milanese. Di questi giorni è la notizia dell’avvio dei lavori di smantellamento dei teli e dei ponteggi che, in questi ultimi 18 mesi, hanno coperto Torre Velasca per consentire il delicato e complesso lavoro di restauro.
Asti Architetti si è occupato del progetto di ristrutturazione e di rigenerazione della facciata nel rispetto dell’edificio originario, con la collaborazione dello studio CEAS per i lavori di risanamento delle facciate – in stretto coordinamento con la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio di Milano, e con lo studio CEAS per i lavori di risanamento delle facciate – mentre Hines, in qualità di development manager e investitore del fondo HEVF Milan 1 gestito da Prelios SGR S.p.A., ha coordinato tutti gli attori coinvolti e supportato l’opera durante tutte le fasi del delicato processo.
«La mia storia professionale sostanzialmente si sviluppa proprio sull’esistente, nel contesto estremamente stratificato della città storica: il mio lavoro prende l’avvio sempre da una preesistenza. In questo caso la preesistenza è l’espressione dell’essenza stessa della rinascita architettonica (e non solo) della Milano del dopoguerra, una responsabilità importante che mi riempie di orgoglio e di stimolo a restituire a Milano il suo gioiello riportandolo agli antichi fasti» sottolinea Paolo Asti.
Dal 1958, la Torre Velasca non era mai stata oggetto di opere di risanamento, manutenzione e riqualificazione. Gli agenti atmosferici degli ultimi 70 anni hanno tuttavia profondamente deteriorato la facciata dell’edificio che ormai aveva perso i colori originari, caratterizzati da tonalità cangianti in grado di variare a seconda della luce nelle diverse ore del giorno. Per riuscire a restituire la tonalità autentica che dominava lo skyline milanese alla fine degli anni ‘50, il team di lavoro ha condotto analisi scientifiche materiche sull’intonaco, studi sul campo, ricerche storiche documentali e recuperato testimonianze per ripristinare tutti gli elementi che costituiscono la facciata. L’intonaco individuato è stato successivamente studiato con Mapei al fine di creare un legante ad hoc, che prende proprio il nome di legante Velasca, in grado di restituire quel particolare colore “rosa-grigio” finale atteso. Il lavoro di restauro delle facciate, tuttavia non è stato unicamente di natura estetica e architettonica, ma ha interessato anche il consolidamento strutturale.
A fine settembre terminerà lo smontaggio del ponteggio su tutti i lati della Torre, mentre continueranno i lavori al suo interno, sempre su progetto dello studio Asti, che si concluderanno entro il 2023.
In apertura, foto di Giacomo Albo.