Sono molte le storie legate alla toponomastica della nostra città da rinvenire viaggiando, tra storia e folclore, alla scoperta dei nomi dei quartieri e delle più celebri zone di Milano
DI ALESSANDRA CIOCCARELLI
22 November 2023
Quartiere che vai, nome che incontri…storia che scopri. I nomi di diversi quartieri di Milano custodiscono preziosi frammenti di storia cittadina, una storia fatta di antichi mercati, di boschetti, di borghi storici o anche di piccoli centri fondati secoli fa dai celti, dai romani o dai longobardi. A spasso per la città alla scoperta dei suoi quartieri tra pillole di etimologia, storia e folclore.
La centralissima piazza, a due passi dal Duomo e dal Castello Sforzesco, deve il suo nome ai Longobardi. Tornando indietro nel tempo all’epoca di questo antico popolo, scopriamo che Cordusio era in origine la sede della “Curia Ducis”, ovvero la corte dei duchi. Nei secoli il nome ha subito diverse evoluzioni passando da Cortedoxi a Corduce, per diventare poi Corduso e infine trasformarsi nell’attuale Cordusio.
L’aspetto di Brera – oggi tra i quartieri più cool di Milano, sede dell’Accademia e della Pinacoteca – doveva essere in epoca medievale decisamente diverso da quello attuale. Il quartiere di Brera trae infatti il suo nome da “braida”, vocabolo di origine longobarda che indicava semplicemente un terreno incolto.
Nello storico quartiere di Crocetta, dove oggi si trova la statua di San Calimero, era posizionata sul serio una croce, per la precisione una croce stazionale: questo simbolo svolgeva la funzione di “chiesa all’aperto” ed era utile per i malati che volevano assistere alla messa rimanendo comunque a casa, specialmente quando la città di Milano era infestata dalla peste.
Cos’hanno in comune i quartieri di Rogoredo, Castagneto, Nosedo, Taliedo? Il loro legame con la natura, poiché i loro nomi derivano proprio da piante e alberi: così Rogoredo arriva da “robur” (bosco di roveri), Taliedo da “tilietum” (albero di tiglio), Nosedo da “nocetum” (bosco di noci) e Castagnedo da “bosco di castagni”.
Se di alcuni quartieri le origini etimologiche sono più incerte, nel caso di Isola non ci sono dubbi. Il nome “Isola” racconta molto di questo quartiere, che oggi è pienamente integrato nella città ma che un tempo era per così dire “isolato”. L’isolamento risale alla seconda metà dell’Ottocento quando la zona era separata dal resto di Milano per via del Seveso e della Martesana (ora interrati), nonché della costruzione della ferrovia. Questo apparente svantaggio ha permesso però al quartiere di creare e seguire una propria identità, diventando una sorta di piccolo paese a se stante seppur all’interno dei confini cittadini.