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CITTÀ

Pedalando sulla buona strada

La ciclabilità urbana sta cambiando e con essa i ciclisti milanesi. Sempre più numerosi ed eterogenei, oggi rappresentano l’8% del totale, ma il Comune di Milano si prefigge l’obiettivo di portarli al 20% entro il 2035

DI GIULIA LENZI

17 May 2023

Bici da città, pieghevoli, elettriche o con il seggiolino per i bambini. Ogni giorno circa 100 mila milanesi si spostano così, attraversando la città su due ruote. C’è ancora tanta strada da fare perché Milano diventi una città “bike friendly” ma i numeri sono incoraggianti, come quelli della pista ciclabile di Corso Buenos Aires: presto ribattezzata “ciclabile della discordia” per la sua capacità di dividere i pareri di automobilisti, residenti, commercianti e degli stessi bikers (che non la troverebbero abbastanza sicura) rivela che in realtà i milanesi hanno una gran voglia di usare la bicicletta. Da quando è stata completata, nel 2020, i passaggi in entrata e uscita dal centro sono più che raddoppiati, con una media giornaliera di 6.792 bici con punte che sfiorano le 10.000, e che non scendono sotto le 2000 anche nei giorni di pioggia (Fonte: Fiab Milano Ciclobby).

«Stiamo studiando il piano della mobilità e il piano urbano dei parcheggi» ha annunciato l’Assessore alla Mobilità del Comune di Milano, Arianna Censi. «Entro agosto rimuoveremo quelli in corso Buenos Aires».

Oggi la comunità dei ciclisti milanesi cresce costantemente anche perché sempre più varia, includendo non solo riders ma anche giornalisti, avvocati, insegnanti, studenti, artigiani, persino lo stesso sindaco. E visto che Milano è la città d’elezione di media e influencer, c’è chi si batte per la ciclabilità urbana anche sui social: Ilaria Fiorillo racconta ogni giorno la Milano su due ruote attraverso la pagina Instagram @milano_in_bicicletta dove trovare itinerari, iniziative, racconti di viaggio e informazioni utili. Il tema ricorrente è quello della sicurezza: «Ben vengano nuove ciclabili e bike lane (ciclabili senza cordolo divisorio, NdR) ma dobbiamo puntare a rendere più sicure le strade della città, abbassare i limiti di velocità ampliando la Zona 30 e pedonalizzare le strade davanti alle scuole. Dovremmo imitare le grandi città europee dove questo modello è già stato introdotto e funziona» spiega Fiorillo. Complice anche la pandemia, Milano sta cambiando volto e trasformare la città più frenetica d’Italia in un esempio virtuoso sembra finalmente possibile. Lo scorso anno la Città metropolitana di Milano ha avviato la redazione del BICIPLAN (Piano urbano della mobilità ciclistica) dando vita a Cambio, un maxi progetto da oltre 400 milioni di euro che prevede l’ampliamento della rete ciclabile raggiungendo i 750 km di infrastrutture (oggi Milano ne conta quasi 300).

pista ciclabile milano

La pista ciclabile di viale Tunisia, foto di Giulia Lenzi

L’articolo è stato pubblicato su Club Milano 67. Clicca qui per sfogliare il magazine.

 

In apertura, biker in acrobazia sulla Darsena. Foto di Marco Ottaviano, Pexels. 

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