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Pedalando la domenica

Se “pedalare è sempre un’esperienza reale” come sostiene l’antropologo francese Marc Augé, farlo nei dintorni di Milano consente di scoprire parchi, vie d’acqua e architetture che non ti aspetti. Con l’autunno e i suoi colori, è proprio tempo di spingere sui pedali seguendo una delle tante road map disponibili.

DI Marilena Roncarà

13 November 2013

Vi diverte andare in bicicletta, ma non ne potete più di sobbalzare sul pavé o di mettere in atto doti da funamboli per restare in sella in quella sottilissima, nonché unica, lingua di strada praticabile tra rotaie del tram e macchine parcheggiate? Nessun problema, la soluzione è a portata di mano. Basta scegliere uno dei tanti itinerari bike fuori porta, avere a disposizione un sabato, una domenica, o anche entrambi, e il gioco è fatto. Ci sono percorsi per tutti i gusti, dai 5 ai 50 e passa chilometri, per allenati e non. Tragitti che partono da Milano o da località vicine, raggiungibili col treno o con il metrò. La ricompensa potrà essere anche culinaria: sul percorso non manca mai, infatti, il ristorante o la trattoria tipica di turno. Ma soprattutto sarà la bellezza dei luoghi a conquistarvi. Visioni acquatiche, opere di ingegneria e alberature fitte vi incanteranno e se, come diceva Dostoevskij: “Sarà la bellezza a salvare il mondo”, state tranquilli, anche per questa volta l’avete scampata. Dunque non vi resta che scegliere una meta e saltare in sella alla vostra bicicletta, si tratti di una city o di una mountain bike, di un’olandese o di una pieghevole, va sempre bene.

Se volete lasciarvi alle spalle il cemento della città, per farvi sorprendere dal verde e dal profumo dei boschi, piuttosto che dal riverbero degli specchi d’acqua, allora il Parco del Ticino è la destinazione ideale. Partite imboccando la ciclabile del Naviglio Grande senza lasciarvi distrarre dai circoli di canottaggio, dai borghi pittoreschi o dai resti di architettura industriale che incontrate a inizio percorso. Continuate a pedalare attraversando i centri urbani di Corsico e Trezzano, proseguite lungo i fondi agricoli e le strade delle cascine, sino a raggiungere la meta. Per chi reputa che l’intero tragitto sia troppo lungo da percorrere tutto in una volta, si può suddividerlo in più tappe: la prima, più semplice, fino ad Abbiategrasso e la seconda, più lunga (circa 52 km), fino a Sesto Calende. Ma l’itinerario si può ridurre ulteriormente a soli 12 km arrivando fino ad Abbiategrasso in treno da Porta Genova e muovendosi da qui, alla volta dell’Abbazia di Morimondo. Usciti dalla stazione del treno, è sufficiente raggiungere il Naviglio di Bereguardo, proseguire per Caselle d’Ozzero e con qualche altra pedalata si arriva a destinazione. A questo punto è d’obbligo godersi un po’ di relax sulle panchine nel piazzale antistante l’Abbazia e, solo dopo che la vista di questo edificio di mattoni d’argilla vi avrà completamente appagato, potete passare a rifocillarvi con risotti o specialità locali nella Trattoria da Giorgio (500 metri dopo il cartello di Morimondo sulla SS 526).

Per gli appassionati di archeologia industriale una tappa obbligata è, invece, il villaggio di Crespi D’Adda, una sorta di città ideale del lavoro, dove il padrone regnava e provvedeva come un padre ai bisogni dei propri dipendenti. Costruito a fine Ottocento e rimasto immutato fino a oggi, il villaggio è ora patrimonio dell’Unesco. Per arrivarci (sono in tutto 37 Km andata e ritorno), prendete il Naviglio della Martesana da Melchiorre Gioia, superate nell’ordine Vimodrone, Cernusco e Gorgonzola e, una volta giunti a Concesa, attraversate il ponte ciclopedonale sul fiume Adda, per compiere quello che a tutti gli effetti sembrerà un viaggio nel tempo. In realtà siete semplicemente arrivati: è che a Crespi d’Adda ogni cosa si è fermata al secolo scorso. L’unico modo per superare la vertigine temporale e tornare ai giorni nostri è imboccare la via del ritorno. Ma le mete da visitare non finiscono qui: c’è il Parco delle Groane, il Naviglio Pavese che, con soli 23 chilometri di pedalate, vi conduce dritto dritto alla Certosa di Pavia o ancora il percorso “Camminando sull’Acqua” nei pressi di Gaggiano. Questa ciclovia vi accompagna nell’esplorazione di un territorio (siamo all’interno del Parco Sud), scandito da canali e da ben 16 “laghi”, di cui 13 nati dalla dismissione di cave. Su tutti merita una visita il lago di Boscaccio, che costeggiando per tre quarti il corpus di una tipica cascina Settecentesca, crea un’oasi naturalistica molto suggestiva. E dopo tutto questo (viaggio nel tempo compreso), siete sicuri di voler ancora passare due ore in coda al casello a bordo della vostra quattro ruote a motore di ritorno dal solito weekend fuori porta?

Articolo pubblicato su Club Milano 16, settembre – ottobre 2013. Clicca qui per sfogliare il magazine. Foto in apertura: particolare della Ciclovia del Bosco di Vanzago, di Guia Biscaro. Foto di chiusura: biciclettata organizzata da Fiab-Ciclobby attorno ai luoghi di Expo 2015, di Guia Biscaro.

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