26 September 2019
Che il Giuseppe Meazza avesse le ore (o meglio, gli anni, visti i tempi burocratici e di cantiere…) contati, già lo si sapeva. Ma adesso si conoscono anche i due progetti finalisti per il nuovo stadio di San Siro, presentati da Inter e Milan, le due società per forza di cose coinvolte direttamente da questa rivoluzione non solo sportiva, ma anche urbanistica.
Urbanistica perché comunque andranno le cose, il volto del quartiere di San Siro non sarà più lo stesso, dopo la fine dei lavori per la costruzione del nuovo stadio. Entrambi i progetti rimasti in gara, infatti, prevedono di non limitare l’intervento alla sola struttura sportiva, ma anche ai dintorni.
Il presidente del Milan Paolo Scaroni e l’ad dell’Inter Alessandro Antonello hanno svelato che i progetti finalisti per il nuovo San Siro saranno quelli del consorzio italo-americano Manica-CMR Sportium e quello dello studio di architettura americano Populous. Fra questi dovrà essere scelta la configurazione definitiva dello stadio di Milano del futuro.
Per quanto riguarda il primo, il concept alla base del progetto consiste nella congiunzione di due anelli, che idealmente rappresentano tanto l’incontro fra le due società calcistiche, quanto quello fra la tradizione e il rinnovamento di San Siro.
A testimonianza di questa volontà di includere sia il passato, che il futuro, al fianco del nuovo stadio verrebbe mantenuto il campo da gioco del vecchio Giuseppe Meazza, come prato libero all’interno di un parco più ampio, in cui tutti quanti potrebbero giocare a calcio.
All’esterno della struttura, i pannelli ospiteranno i volti di sedicimila tifosi dei due team meneghini e cambiereanno colore in funzione della squadra che di volta in volta sta giocando, così da potersi tingere tanto di neroazzurro che di rossonero. All’interno, i sedili sarebbero ancora più vicini al campo, così da rendere l’atmosfera più coinvolgente. Lo stadio sarebbe poi predisposto ad accogliere grandi spettacoli ed eventi musicali.
Il progetto di Populous prevede invece la costruzione di quella che viene definita come la Cattedrale, uno stadio dalle facciate ricoperte di vetro che nelle forme dovrebbe ricordare l’iconico Duomo di Milano e la Galleria Vittorio Emanuele. Anche in questo caso, l’esterno cambierebbe colore a secondo della squadra ospite.
Nemmeno in questo caso ci si dimenticherebbe del passato, perché in corrispondenza del glorioso campo da gioco del Meazza sorgerebbe il museo del vecchio stadio, corredato di una vera e propria Walk of Legends. Tribune più comode e un’ampia offerta di punti di ristoro e di negozi vorrebbero essere un altro punto forte del nuovo stadio.
La Cattedrale, progettata per essere ecofriendly, proietterebbe il suo influsso anche al suo esterno, perché l’intero circondario sarebbe ridisegnato all’insegna del verde e secondo criteri di ecosostenibilità. Un esempio? L’acqua piovana verrà raccolta per poi essere utilizzata all’interno dell’impianto sportivo.
Insomma, in entrambi i casi, il futuro del nuovo stadio San Siro sembrerebbe radioso. Ma c’è sempre spazio per le polemiche e i rimpianti: secondo alcuni, uno dei progetti scartati, a firma di Stefano Boeri, Fabio Novembre e Marco Balich, sarebbe stato in grado di accontentare tutti quanti, ma accantonato a causa di ragioni immobiliari.
Come il Bosco Verticale dello stesso Boeri, anche questo ipotetico stadio sarebbe stato coperto di alberi sulle sue facciate, con una soluzione sicuramente originale e d’effetto. Questo progetto sarebbe stato però in realtà scartato in quanto non rispondeva ad alcune linee guida del master plan per la realizzazione del nuovo San Siro.
In apertura: il rendering della facciata del nuovo stadio di San Siro progettato da Manica-CMR Sportium