Dalla pittura alla fotografia, dalla performance all’installazione multimedia, fino ai fumetti. Ecco gli appuntamenti con il mondo dell’arte da non perdere nel 2023 tra istituzioni, gallerie e spazi culturali.
DI MARILENA PITINO
26 December 2022
Al centro delle esposizioni delle mostre da vedere a Milano nel 2023 ci sono opere di grandi artisti che hanno segnato la storia dell’arte e della fotografia. Ma anche pratiche artistiche che intendono indagare la cultura giapponese. E ancora nuovi linguaggi digitali per sviluppare una narrazione sul tema della memoria e dell’immaginazione. Infine, il fumetto, un linguaggio capace di esprimere le complessità della nostra società per farne uno strumento di denuncia.
Milano per la prima volta, sotto la direzione artistica di Palazzo Reale e Castello Sforzesco, rende omaggio a Bosh, grande genio fiammingo, e alla sua fortuna nell’Europa meridionale, con un progetto espositivo inedito. Il percorso presenta un centinaio di opere d’arte tra dipinti, sculture, arazzi, incisioni, bronzetti e volumi antichi, inclusi anche una trentina di oggetti rari e preziosi provenienti dalla Galleria Wunderkammern. L’esposizione di Palazzo Reale mette quindi in dialogo capolavori tradizionalmente attribuiti al maestro con importanti opere di altri maestri fiamminghi, italiani e spagnoli, in un confronto che ha l’intento di spiegare al visitatore quanto l’Altro Rinascimento - non solo italiano e non solo boschiano - negli anni coevi o immediatamente successivi influenzerà grandi artisti come Tiziano, Raffaello, Gerolamo Savoldo, Dosso Dossi, El Greco e molti altri.
Per gli appassionati di arte contemporanea il PAC, Padiglione d’Arte Contemporanea, propone la mostra JAPAN. BODY_PERFORM_LIVE, Resistenza e resilienza nell’arte contemporanea giapponese. Promossa dal Comune di Milano – Cultura e prodotta dal PAC insieme a Silvana Editoriale, con la curatela di Shihoko Iida e Diego Sileo, l’esposizione mette in luce la situazione politico sociale del Giappone di oggi attraverso i lavori di diciassette artisti: nove donne, sette uomini e un collettivo nati tra il 1924 e il 1987, fra loro anche alcuni membri dell’Associazione d’Arte Gutai che ha avuto un ruolo storicamente significativo. Il 23 gennaio 2023 verrà anche ospitata la performance dell’artista Fuyuki Yamakawa.
In occasione dei 110 anni dalla nascita di Robert Capa il Mudec rende omaggio al grande fotografo ungherese con una mostra personale che ripercorre i principali reportage di guerra e di viaggio che Capa realizzò durante vent’anni di carriera, anni che coincisero con i momenti cruciali della storia del Novecento. Realizzata grazie alla collaborazione con l’agenzia Magnum Photos, la mostra – curata da Sara Rizzo – riunisce un eccezionale corpus di fotografie: oltre 80 stampe fotografiche, alcune delle quali mai esposte prima in una mostra italiana, accompagnate da alcuni documenti d’epoca provenienti dalla collezione di Magnum. Robert Capa racconta la storia del Novecento attraverso i suoi ritratti in bianco e nero e i suoi reportage di guerra e di viaggio, facendo conoscere al mondo non solo gli orrori e le miserie dei tanti conflitti armati che caratterizzarono il secolo scorso e i volti degli uomini e delle donne che fecero la Storia, ma anche la vita quotidiana fatta di piccoli momenti di gioia e voglia di riscatto, di presente e futuro, di realtà e di sogni delle persone comuni, indifferentemente da una parte all’altra del globo. Robert Capa non ha inventato soltanto sé stesso, ma anche la figura del fotogiornalista come testimone che rischia la vita per essere sempre al centro dell’azione, dalle trincee spagnole allo sbarco in Normandia. Nei suoi vent’anni di carriera ha raccontato la storia restando sempre fedele al suo celebre aforisma: “se le tue foto non sono abbastanza buone, vuol dire che non eri abbastanza vicino”. Capa credeva infatti fermamente che la fotografia fosse una vera e propria arma per combattere i totalitarismi che dilagavano in Europa e nel mondo intero, mostrando dei conflitti non solo il volto eroico ma anche quello umano.
Altro imperdibile appuntamento è a FuturDome con La linea che ci divide dal domani, mostra personale di Matteo Pizzolante, a cura di Atto Belloli Ardessi. L’artista leccese utilizza immagini digitali e software come strumenti per rappresentare e riscrivere lo spazio interrompendo la dinamica della cronologia. Il suo punto di partenza del processo creativo è spesso la modellazione 3D, grazie alla quale crea composizioni uniche in cui unisce memoria e immaginazione. Il progetto presenta un nuovo corpo di opere site specific sviluppate in relazione alle peculiarità spaziali e alla storia degli ambienti espositivi di FuturDome, quanto ai materiali, che ne ridefiniscono l’involucro architettonico, attivando un cambiamento di intensità temporale che comporta una riduzione del presente. Nei lavori di Pizzolante il passato non smette mai di riconfigurarsi e l’immagine diventa pensabile solo in una perenne ri-costruzione della memoria se non dell’ossessione.
Dopo il successo della serie tv su Netflix, arriva la straordinaria mostra personale Dopo il botto di Michele Rech, in arte Zerocalcare, fumettista italiano tra i più interessanti della scena culturale contemporanea. Un percorso espositivo, ideato da Silvia Barbagallo e curato da Giulia Ferracci, con oltre 500 tavole originali, video, bozzetti, illustrazioni e un’opera site specific, che intende raccontare la frammentazione sociale all'indomani della pandemia; l’accrescimento delle paure all’epoca di una crisi globale e di un conflitto nel cuore dell'Europa; il forzato isolamento e la solitudine che hanno inevitabilmente generato disgregazione e causato la perdita di contatto con la realtà; la politica e le resistenze.
Bosch e un altro Rinascimento
A cura di Bernard Aikema, Fernando Checa Cremades, Claudio Salsi
Fino al 12 marzo 2023
Palazzo Reale
JAPAN. BODY_PERFORM_LIVE, Resistenza e resilienza nell’arte contemporanea giapponese
A cura di Shihoko Iida, Diego Sileo
Fino al 12 febbraio 2023
PAC Padiglione d’Arte Contemporanea
Robert Capa. Nella storia
A cura di Sara Rizzo
Fino al 19 marzo 2023
Mudec, Museo delle Culture Milano
La linea che ci divide dal domani
A cura di Atto Belloli Ardessi
Fino al 28 gennaio 2023
FuturDome
Zerocalcare. Dopo il botto
A cura di Giulia Ferracci
Fino al 23 aprile 2023
Fabbrica del Vapore