Arriva a Milano un capolavoro dell’arte universale direttamente dagli Uffizi di Firenze, ma sono molte le esposizioni prossime all’inaugurazione. Dalla retrospettiva su Jean-Marie Barotte alla mostra antologica su Niki de Saint Phalle
DI REDAZIONE CLUB MILANO
30 September 2024
Il 1° ottobre, presso lo Studio Spada Partners di Milano, in Corso Italia 22, prende avvio la mostra Ed è subito sera, un’esposizione di sedici opere di Antonio Fiorentino, di cui quindici inedite, frutto di otto anni di ricerca su sculture e cianotipie. Il corpo della mostra è costituito da sculture in argilla realizzate in ambiente marino, modellate dall’acqua del Mediterraneo, in un laboratorio subacqueo. Un processo complesso, su cui Fiorentino si cimenta dal 2016. «Fiorentino si immerge in queste acque», afferma Rischa Paterlini, curatrice della mostra, «lasciando che il mare diventi il suo studio, il suo santuario. Qui, tra correnti lente e pesci curiosi, l’artista inizia la sua creazione, modellando l’argilla». In mostra anche una serie di opere recenti, realizzate negli ultimi tre anni con materiali naturali raccolti in viaggio, come legni e corde. Tra queste, spicca Untitled (2024), realizzata con legno, resina e sale, presenta una struttura robusta e nodosa, richiamando l’erosione del tempo su materiali primordiali. «Allungate e contorte», conclude Paterlini, «queste sculture sembrano raccontare storie di ere dimenticate, di foreste sommerse e civiltà perdute».
Capitolo importante all’interno della programmazione di Triennale Milano per l’autunno 2024 è la mostra intitolata Ettore Sottsass. Architectures, Landscapes, Ruins, aperta al pubblico a partire dal 4 ottobre. Il quinto appuntamento espositivo di Sala Sottsass continua ad approfondire la figura del grande architetto e designer attraverso affondi tematici che, a partire dall’installazione di Casa Lana, offrono spunti narrativi e occasioni di ricerca. Nel nuovo progetto espositivo, che vede proseguire la collaborazione scientifica con Studio Sottsass e la consulenza creativa di Christoph Radl, viene esplorata la dimensione dell’architettura, affrontata attraverso il paesaggio, la fotografia e il disegno. Per avvicinare i visitatori si è scelto di privilegiare alcuni disegni del periodo successivo a Memphis e un testo del 1992 intitolato Rovine. Alcuni brani di questo testo accompagnano a parete gli ingrandimenti dei disegni, insieme ad altre riflessioni che fanno emergere la sua volontà di privilegiare nella progettazione “la parte che si abita rispetto a quella che si vede”.
La Fabbrica del Vapore accoglie, dal 4 al 31 ottobre, la prima importante retrospettiva dedicata all’opera di Jean-Marie Barotte. Nato nel 1954, da padre francese e madre italiana, dopo la Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi e le diverse attività negli ambienti della scena culturale milanese, abbraccia il mondo del teatro di ricerca. A partire dalla fine degli Ottanta nasce in Barotte l’esigenza di sviluppare un proprio linguaggio, realizzando i suoi primi disegni, durante le tournée, nelle camere d’albergo in giro per il mondo. Da qui inizierà il suo percorso come artista, per dare una nuova forma al proprio pensiero, giungendo fino alla pittura. La mostra a lui intitolata traccia una riflessione, configurandosi come un cammino iniziatico, costituito da nove stanze tematiche: La Stanza del teatro, Au commencement était le signe e Il giardino segreto, Méditations érotiques, La noche oscura, Voyage de l’âme, Nerocenere, Cosmografie, l’Installazione Ultima Suite, e Tout se tient en équilibre précaire.
La prima retrospettiva antologica completa organizzata in un museo italiano che celebra l’artista franco-americana conosciuta per le sue grandi e colorate Nanas. Vissuta in un’epoca di grandi cambiamenti sociali e artistici – dal movimento femminista degli anni Sessanta e Settanta al Nouveau réalisme di cui fu protagonista – Niki de Saint Phalle ha sfidato gli stereotipi di genere attraverso l’arte, esprimendo la propria identità attraverso la femminilità, la sensualità e l’amore per la vita come creazione. Strutturato in otto sezioni, il percorso espositivo del Mudec racconta la vita artistica della pittrice e scultrice, dagli esordi fino agli ultimi lavori, in un ritmo diacronico ma anche fortemente antologico che ripercorre, attraverso il mondo colorato, polimorfo, tondeggiante e materno delle sue Nanas (e non solo), una vita personale molto meno gioiosa.
Dal 10 ottobre 2024 al 2 febbraio 2025 Palazzo Reale a Milano presenta Ugo Mulas. L’operazione fotografica, ampia e dettagliata retrospettiva. Oltre 250 immagini, di cui molte mai esposte prima d’ora, preziosi scatti vintage, documenti, libri e filmati, ripercorrono l’intera produzione di Ugo Mulas: dal teatro alla moda, dai ritratti di artisti internazionali, protagonisti della Pop art americana, a intellettuali, architetti, e personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo – quali Dino Buzzati, Giorgio De Chirico, Marcel Duchamp, Eugenio Montale, Gio Ponti, Salvatore Quasimodo, Giorgio Strehler, Andy Warhol e molti altri – dalle città fino al nudo e ai gioielli. Lungo il percorso articolato per capitoli tematici emerge il profilo di un fotografo “totale”, che ha affrontato tematiche e soggetti diversi nel corso della sua breve e intensa esperienza.
L’iniziativa Un Capolavoro per Milano – nata con l’intento di esporre opere di straordinaria importanza artistica e di intensa rilevanza religiosa poco note al pubblico milanese – giunge alla sua sedicesima edizione e porta al Museo Diocesano una delle più affascinanti e celebri opere di Sandro Botticelli. In arrivo direttamente dalle Gallerie degli Uffizi di Firenze, l’Adorazione dei Magi sarà presentata – dal 29 ottobre 2024 al 2 febbraio 2025 – in un percorso espositivo che consente un approfondimento sia storico-artistico che spirituale, con l’ausilio di apparati didattici, immagini, video e musiche, che permettono una riflessione sull’opera e sul suo significato. La tavola è stata realizzata intorno al 1475 per la cappella dedicata ai Magi della chiesa di Santa Maria Novella, a Firenze, fatta costruire a partire dal 1469 dal ricco e ambizioso uomo d’affari Gasparre del Lama. Quando la caduta in disgrazia del committente portò all’abbandono della cappella, l’Adorazione dei Magi entrò quindi nella collezione della famiglia dei Medici, come risulta dagli inventari di fine XVI secolo, e dunque esposta agli Uffizi dal 1796.
Ed è subito sera
Di Antonio Fiorentino
A cura di Rischa Paterlini
Dal 1° ottobre al 6 dicembre 2024
Studio Spada Partners, Corso Italia 22
Ettore Sottsass. Architectures, Landscapes, Ruins
A cura di Barbara Radice e Iskra Grisogono di Studio Sottsass con Marco Sammicheli
Direzione artisitica di Christoph Radl
Dal 4 ottobre 2024 al 13 aprile 2025
Triennale Milano
Jean-Marie Barotte
A cura di Chiara Gatti e Marco Bazzini
Direzione artistica di Maria Cristina Madau
Dal 4 al 31 ottobre 2024
Fabbrica del Vapore
Niki de Saint Phalle
A cura di Lucia Pesapane
In collaborazione con Niki Charitable Art Foundation
Dal 5 ottobre 2024 al 16 febbraio 2025
Mudec
Ugo Mulas. L’operazione fotografica
A cura di Denis Curti e Alberto Salvadori
Dal 10 ottobre 2024 al 2 febbraio 2025
Palazzo Reale
Adorazione dei Magi di Sandro Botticelli
Esposizione curata da Daniela Parenti, curatrice della Pittura del Quattrocento delle Gallerie degli Uffizi, e da Nadia Righi, direttrice del Museo Diocesano
Dal 29 ottobre 2024 al 2 febbraio 2025
Museo Diocesano Carlo Maria Martini