Una selezione di luoghi da non perdere durante un soggiorno breve o un weekend a Napoli. Per visitare e scoprire non solo arte e musei, ma anche destinazioni fine dining classiche, contemporanee o comunque all’insegna della cucina gourmet.
DI MARCO TORCASIO
03 August 2021
«Parto. Non dimenticherò né la via Toledo né tutti gli altri quartieri di Napoli; ai miei occhi è, senza nessun paragone, la città più bella dell’universo». Con questa chiosa passata alla storia Stendhal lasciava quella che era allora la capitale borbonica dello Stato più importante e ricco della penisola italica, la città che rivaleggiava con la capitale francese: “In Europa ci sono due capitali: Parigi e Napoli”. Era l’anno 1817.
Un punto fermo da cui ripartire, sulle tracce di uno splendore dimenticato, alla scoperta di un fermento sempre vivo che arriva fino ai giorni nostri sostanziandosi in nuove aperture, iniziative artistico-culturali, giovani progetti imprenditoriali che guardano al futuro.
Tra le strade della città scorrono le contraddizioni, ma si materializzano altresì tesori pieni di fascino. Discostandoci dagli itinerari più battuti, vogliamo proporvi qui un percorso perfetto per un weekend a Napoli. Poche ma strategiche tappe tra arte, bellezza ed eccellenze enogastronomiche.
Dalla Cappella Sansevero al Museo di Capodimonte, dal suggestivo sottosuolo con le Catacombe e la Napoli Sotterranea, passando per le piazze ed il magnifico Lungomare, la città offre infinite attrazioni per cittadini e turisti. La Cappella Sansevero è un importante museo, famoso per la scultura del Cristo Velato, di Giuseppe Sanmartino, che realizzò il corpo di Gesù e il velo trasparente sul suo volto da un unico blocco di marmo. Il Monastero di Santa Chiara invece è la più grande basilica gotica di Napoli con quattro chiostri monumentali: il chiostro di San Francesco, il chiostro dei Frati Minori, il chiostro di Servizio e il chiostro maiolicato o delle Clarisse. Quest’ultimo, realizzato dal Vaccaro tra il 1742 e il 1769 su una struttura trecentesca, è decorato con colorate mattonelle in ceramica che riprendono temi bucolici, allegorie e scene di vita quotidiana napoletane. Lungo il porticato ci sono 66 pilastri sormontati da altrettanti archi, mentre sulle pareti si trovano bellissimi affreschi barocchi. Sui viali ci sono panchine e colonne, anch’esse maiolicate.
Il Madre · museo d’arte contemporanea Donnaregina si trova nel cuore storico di Napoli. Precisamente sulla “via dei Musei”, a pochi metri dal Duomo, dal Museo Archeologico Nazionale e dall’Accademia di Belle Arti, lì dove si sviluppa l’antico quartiere di San Lorenzo.
Fino all’8 novembre Utopia Distopia: il mito del progresso partendo dal Sud, prima esposizione curata da Kathryn Weir, nominata Direttrice artistica del Madre. La mostra presenta opere di cinquantacinque artisti approfondendo temi di stringente attualità. Vengono indagate le pratiche contemporanee che hanno risposto ai massicci cambiamenti sociali dell’ultimo mezzo secolo: urbanizzazione, industrializzazione, creazione di nuove periferie urbane, svuotamento delle campagne, lotte relative alle libertà e alle restrizioni del corpo.
Sei sezioni - Spazio Urbano, Spazio Rurale, Spazio Periferico, Spazio Industriale, Spazio Extraterritoriale e Spazio del Corpo - culminano in una sala finale che simboleggia l’apertura alla possibilità di immaginare un futuro altro.
Se siete alla ricerca di un luogo che sappia rievocare il fascino dell’ospitalità d’altri tempi, il Grand Hotel Parker’s è quanto di meglio possiate trovare in città. Ideale per un viaggio di coppia o con la famiglia, il cinque stelle lusso accoglie gli ospiti in 79 camere e suites con arredi e finiture d’epoca. Famoso per la vista spettacolare sul Golfo di Napoli è il Ristorante Le Muse, aperto tutti i giorni per il breakfast e il pranzo. A capo della cucina lo chef Vincenzo Fioravante che celebra la tradizione con piatti ricchi di memorie.
Al sesto piano dell’hotel c’è poi il vero fiore all’occhiello della struttura, il Ristorante George, una stella Michelin, orchestrato dallo chef Domenico Candela. L’atmosfera è intima ed elegante e la vista si apre sulla baia di Napoli, con Capri sulla linea dell’orizzonte. Protagonista in tavola, una cucina contemporanea che mixa tecnica e tradizione campana. Tre i menu degustazione, rispettivamente di sei, sette e otto portate. Tra primi di mare, prodotti tipici del territorio, incursioni esotiche e virtuosismi dello chef prende vita un viaggio nella vera arte della gastronomia.
Aria è il nome di una nuova meta gastronomica della città. A guidare la brigata chef Paolo Barrale, che ha portato in cucina grande personalità. Ci colpisce il piatto Miseria e Nobiltà, omaggio al film con Totò, tratto dall’opera teatrale di Eduardo Scarpetta. Alla testina di vitello, che qui assume forma di terrina, viene abbinata una panna acida e del caviale, accompagnata poi da ravanelli all’agro e da un infuso di mela annurca. Non mancano i grandi “classici napoletani”, ortodossi ma non troppo. È il caso, ad esempio, del Polpo alla Luciana o degli Spaghetti con le vongole, serviti con un curry verde mediterraneo, al prezzemolo, e friggitello salernitano. Oltre alla carta, sono due i menù degustazione: Aria di casa, di 5 portate, strettamente legato alla cultura gastronomica partenopea, con piatti storici che vengono interpretati in chiave del tutto originale dallo chef; e Boccata d’Aria, 7 corsi più creativi e avanguardista. Il tocco da maestro? Una fragrante Pagnotta al cioccolato e marasche, da spezzare direttamente al tavolo a fine percorso. Come in un antico salotto della borghesia partenopea, l’amore per la convivialità prende forma e diventa palpabile tanto nei piatti quanto nella mise en place, elegante e verace allo stesso tempo.
Comune di Napoli official website
Madre · museo d’arte contemporanea Donnaregina
Via Settembrini 79, Napoli
Grand Hotel Parker’s
Corso Vittorio Emanuele 135, Napoli
Aria Restaurant
Via Loggia dei Pisani 2-14, Napoli
In apertura, veduta della città, foto via Flickr