Nuovi poli d’arte, progetti di inclusione sociale, collezioni innovative, ristoranti all’avanguardia e hotel che sembrano musei. In una parola? Vienna. La capitale austriaca, sempre in movimento, continua a produrre idee e guardare al futuro. Ecco le novità da scoprire in città.
DI FRANCESCA MASOTTI
31 August 2022
60.000 opere di 5.000 artisti disposte in uno spazio di 2.500 mq. Sono i numeri dell’Albertina Modern, polo culturale viennese dedicato all’arte moderna e contemporanea, nato da una costola dello storico Albertina e realizzato con opere della collezione Essl, la più importante dedicata all’arte austriaca dopo il 1945. L’edificio che lo ospita, la Künstlerhaus, in stile neo-rinascimentale, costruito a partire dal 1865 per volere dell’imperatore Francesco Giuseppe, rispetta in tutto e per tutto i canoni del fasto imperiale della Vienna asburgica. Il 4 settembre inaugura la prima retrospettiva austriaca del grande Ai Weiwei. A ottobre l’appuntamento è con la mostra Espressionismo Astratto con opere di Jackson Pollock, Mark Rothko e Joan Mitchell, tra gli altri.
Originale museo, sotto forma di collezione privata, nato da un’idea della viennese Heidi Goëss-Horten, è un interessante fondo di oltre 500 opere di arte moderna e contemporanea, tra cui lavori di Basquiat, Andy Warhol e Dan Flavin. La collezione ospita anche mostre temporanee, eventi e workshop per grandi e piccini dedicati al mondo dell’arte. Il giovedì dalle 18 alle 21, l’ingresso è gratuito.
Mangiare all’interno di luoghi storici a Vienna è cosa facile: la città è un museo a cielo aperto e ogni angolo ha storia e tradizioni uniche. Schubert è la nuova oasi gastronomica della capitale, costruita dentro a uno storico patio residenziale del XVIII secolo. Un menù contenuto ma ricco di prodotti dell’orto, freschi e stagionali. Zazatam, invece, in un vecchio casinò militare nel secondo distretto è il regno della pasta fatta in casa e degli aperitivi. &Flora, al piano terra dell’omonimo hotel, dietro al Museumquarter, è il paradiso per vegetariani e vegani grazie all’ampia scelta di piatti green.
Vienna sinonimo di inclusività. Per rendersene conto basta fare un giro per uno dei quartieri più all’avanguardia della capitale austriaca, il quarto distretto. Qui ha da qualche mese ha aperto i battenti Vollpension. Pareti con mattoni a vista, divani di velluto, lampade di design, sedie di modernariato, ninnoli e foto. Sembra il set di un film, invece è la scenografia di un interessante progetto sociale: una caffetteria, frequenta da giovani e famiglie con bambini, dove si è serviti da pensionate, che a rotazione, per incrementare i loro introiti, gestiscono il locale e cucinano torte, strudel e toast. Sempre in zona, a un centinaio di metri c’è Gabarage dove la parola d’ordine è “upcycling”: artisti e designer creano nuovi oggetti di uso quotidiano riciclando cose vecchie. In vendita abiti, accessori, borse, lampade, monili ricavati dal riuso e dalla trasformazione di oggetti di scarto.
Più che un albergo sembra un’installazione di arte contemporanea: il nuovo The Leo Grand è un boutique hotel ricavato nel cuore della capitale austriaca in un’antica casa di artisti, con viste sulla Cattedrale di Santo Stefano. Travi di legno, tessuti e drappi sofisticati, tappeti dai toni vivaci, oggetti di design e ampie finestre che illuminano le stanze. Il risultato? Camere che sembrano dei piccoli musei. L’hotel è un omaggio all’imperatore Leopoldo I, alla sua personalità e carattere eccentrico. Insomma, il posto ideale dove soggiornare a Vienna.
In apertura il Belvedere di Vienna. Foto di Otto Rapp via Flickr.