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VIAGGIO

Valencia Capitale Verde Europea

La Capitale Verde d’Europa 2024 è Valencia. Guida a parchi, giardini, iniziative green e sostenibili della città più verde di Spagna

DI FRANCESCA MASOTTI

24 October 2023

È l’ennesimo riconoscimento di una città che non si ferma un attimo. Capitale mondiale del design, capitale dello smart tourism, città con la migliore qualità della vita secondo l’Expat City Ranking, capitale dell’alimentazione urbana sostenibile e ora anche capitale verde europea per il 2024. Un premio importante assegnato dalla Commissione Europea per riconoscere gli sforzi delle città per migliorare l’ambiente e la qualità della vita dei propri cittadini, oltre che dei turisti.

Un programma per un’alimentazione più sana, inclusiva, sostenibile, e l’impegno a migliorare la qualità dell’aria e a ripristinare gli ecosistemi naturali: sono alcune delle numerose misure che hanno valso al capoluogo valenciano il prestigioso titolo. Ma anche la Strategia Urbana per il 2030 che coniuga ambiente e sociale, lavorando per l’offerta di alloggi a prezzo calmierato, inclusione e tutela della qualità di vita dei cittadini. Una sfida non facile per un’area urbana che è la terza in Spagna per dimensioni, dopo Madrid e Barcellona.

Basta noleggiare una bici e spostarsi lungo le numerose piste ciclabili per rendersi conto di come Valencia sia vocata all’ambiente. Parchi, giardini urbani, verde a ogni angolo. Il Turia, con i suoi 9 km di superficie, è il polmone verde della città con itinerari a piedi, parchi, campi sportivi, aree giochi, palme, pini, aranci e roseti. Il Parque Central, tra i quartieri di Ruzafa e Malilla, costruito nei pressi di una vecchia stazione ferroviaria, è un’area di oltre 100.000 mq di terreno con vegetazione, fontane, passeggiate, percorsi d’acqua e aree ricreative. Infine, l’Albufera, a pochi km dal centro, è un bosco mediterraneo dove rifugiarsi circondati dalla natura.

Valencia citta? verde, foto di Joaquin Carfagna

Il Parque Central di Valencia. Foto di Joaquin Carfagna

Valencia è un laboratorio in continua evoluzione. Alle sue porte, l’Huerta è un immenso orto urbano di 120 kmq di campi fertili, coltivazioni, vigneti, risaie, aranceti e uliveti che negli anni sono diventati il punto di riferimento di chef, ristoratori e abitanti per l’acquisto di frutta e verdura. In centro, sono spuntati in ogni angolo piccoli orti urbani gestiti da associazioni di cittadini e una ventina di alveari – da cui sono raccolti all’incirca 400 kg di miele all’anno – punteggiano tetti, terrazze di edifici pubblici e giardini. Valencia è, inoltre, la prima destinazione al mondo a verificare l’impatto economico, sociale e ambientale derivante dalle emissioni di CO2 generate dalle attività turistiche – dai trasporti agli alloggi, dalla gestione dei rifiuti alla fruizione di ristoranti – e a sviluppare un piano per la loro riduzione e compensazione con l’obiettivo di raggiungere la carbon neutrality nel 2025.

In città spiccano continuamente iniziative green. Dagli investimenti in piste ciclabili all’aumento di aree verdi e pedonalizzate (gran parte del centro storico di Valencia è interdetto ai mezzi privati) fino a curiosi progetti innovativi: è il caso di GrowGreen che prevede la realizzazione di sistemi di accumulo dell’acqua piovana e giardini verticali su facciate e terrazzi per attutire lo stress termico degli edifici, ma anche di WaysTup che recupera scarti dell’industria alimentare per ottenere fertilizzanti e materiali per la produzione energetica. Con tutte queste premesse, come avrebbe potuto Valencia non vincere il titolo?

Valencia Verde, foto di Ale Hoces

Foto di Ale Hoces
In apertura, la Città delle Arti e delle Scienze. Foto di Domenico Bandiera

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