Viaggio a Trieste sulle orme di Joyce che nella città iniziò a stendere i primi tre capitoli del celebre Ulisse. Tra quartieri, chiese, piazze e luoghi d’arte, ecco cosa non perdere durante un weekend in città.
DI FRANCESCA MASOTTI
04 June 2022
È la città più multiculturale d’Italia, caratterizzata da un mix unico di architetture, culture, lingue e stili differenti. Trieste è uno scrigno di tesori architettonici e culturali senza tempo: musei, teatri, piazze, edifici, chiese e storici caffè dove a inizio Novecento erano soliti darsi appuntamento i più grandi intellettuali del vecchio continente. Tra questi, lo scrittore irlandese James Joyce che si innamorò perdutamente del capoluogo del Friuli Venezia Giulia dove iniziò a scrivere la sua opera più famosa, l’Ulisse. Quest’anno, in occasione delle celebrazioni dei 140 anni dalla nascita dell’autore e dai 100 dalla pubblicazione del celebre volume, c’è un motivo in più per visitarla. Tra itinerari alla scoperta dei luoghi frequentati da Joyce, soste golose ed eventi, ecco perché andare a Trieste è una buona idea.
Il Borgo Teresiano, costruito nella metà del XVIII secolo e voluto dall’allora imperatore del Sacro Romano Impero Carlo VI e, dopo la sua morte, da Maria Teresa d’Austria, è uno dei quartieri più eleganti di Trieste nonché il punto di partenza imprescindibile per scoprire la città seguendo le orme di Joyce. Sul Ponterosso, che attraversa il Canal Grande, è collocata la statua dello scrittore realizzata dallo scultore triestino Nino Spagnoli nel 2004 per ricordare il centenario dell’arrivo di Joyce in città. Una foto di rito e poi dritti al Tempio serbo-ortodosso della Santissima Trinità e di San Spiridione, costruito tra il 1868 e 1885 dall’architetto Carlo Maciachini, luogo di ritrovo della folta comunità serba e simbolo del multiculturalismo di Trieste. Dietro al Tempio, il Caffè Stella Polare è un'altra tappa da inserire in agenda: era il punto di ritrovo quotidiano degli insegnanti e del personale della scuola Berlitz di Trieste, dove anche lo scrittore irlandese insegnò. Pochi metri ed ecco la Chiesa greco-ortodossa di San Nicolò, fatta edificare dalla comunità greco-orientale di Trieste tra il 1784 e 1787 e successivamente restaurata, frequentata anche da Joyce che partecipò a diverse funzioni religiose, incuriosito dalla differenza dei riti ortodossi rispetto a quelli latini.
Il quartiere più vivace di Trieste è, oggi come allora, Cavana, fulcro della nightlife locale. Le strade sono abbellite con scritte e luci d’artista di neon art dedicate a James Joyce, assiduo frequentatore della zona, che fanno parte di Doublin, un progetto ideato per connettere il “red district” dublinese al quartiere triestino. Qui sono concentrati quattro dei musei più importanti del capoluogo, il Museo Revoltella, il Civico Museo della Civiltà Istriana, il Civico Museo Orientale e il Museo Joyce. Quest’ultimo, in particolare, è uno spazio artistico dedicato ai quasi undici anni che l’autore ha vissuto in città, con una particolare attenzione al rapporto di grande amicizia che lo ha legato a Italo Svevo, testimoniato dalla fitta corrispondenza fra i due scrittori. Nelle sue sale, ricche di lettere, libri e oggetti, sono documentati la vita, i rapporti con la borghesia cittadina, gli appartamenti dove ha vissuto, i luoghi che ha frequentato e le opere che ha realizzato durante la sua lunga permanenza.
Le ultime due tappe da non perdere per rendere onore a James Joyce sono la storica sede di Piazza Goldoni de Il Piccolo, per cui lo scrittore pubblicò tra il 1907 e il 1912 nove articoli concentrati sull’Irlanda, e il Teatro Verdi. Grazie alle amicizie intrattenute con i giornalisti del quotidiano, il teatro fu infatti per lo scrittore irlandese una fonte inesauribile di divertimento e ispirazione per le sue opere. Ogni anno, il 16 giugno, il mondo festeggia il Bloomsday, la più importante commemorazione in onore di James Joyce. È il giorno in cui è ambientata l’azione del romanzo Ulisse e tutta la peripezia del suo protagonista, Leopold Bloom, per le strade di Dublino. Anche Trieste, per la grande occasione, organizza una serie di attività per consentire ai partecipanti di vivere in prima persona il romanzo attraverso iniziative, tra cui degustazioni di colazione tipica irlandese, concerti, monologhi teatrali, installazioni tridimensionali, esposizioni e spettacoli di danza.
In apertura, Statua di James Joyce, foto di Anja Cop, courtesy Turismo FVG.