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VIAGGIO

150 anni di Impressionismo

La Francia celebra i 150 anni dalla nascita di uno dei movimenti artistici più importanti di tutti i tempi, l’Impressionismo. Tutto il Paese si arricchisce di eventi: dalle mostre al Museo d’Orsay di Parigi agli eventi e festival in Normandia

DI FRANCESCA MASOTTI

03 May 2024

I Giochi Olimpici di Parigi, che dal 26 luglio all’11 agosto animeranno l’estate della Ville Lumière, non sono l’unica ragione per organizzare un viaggio in Francia quest’anno. Il 2024, infatti, segna anche i 150 anni dalla nascita dell’Impressionismo. Per celebrare il movimento pittorico che ha rivoluzionato la storia dell’arte, la capitale francese e altre località ospitano mostre, eventi e festival. Da appuntarsi in agenda se state organizzando un viaggio Oltralpe.

Gli Impressionisti al Musée d’Orsay, a Parigi

La data che segna l’inizio dell’Impressionismo è il 15 aprile 1874. La città è Parigi. L’indirizzo, il numero 35 di Boulevard des Capucines, laboratorio del fotografo Nadar. L’evento, una mostra di un gruppo di giovani artisti – tra cui Claude Monet, Pierre-Auguste Renoir, Paul Cézanne, Camille Pissarro ed Edgar Degas – rifiutati dal Salon ufficiale per via dello scalpore destato presso la critica parigina dai loro dipinti. Per celebrare l’anniversario, il Musée d’Orsay, in collaborazione con il Musée de l’Orangerie e la National Gallery of Art di Washington, ha organizzato la mostra Parigi 1874. Inventare l’Impressionismo: 130 opere degli artisti ribelli, selezionate tra quelle presenti alla mostra del 1874 e poste in dialogo con i lavori che parteciparono al Salon ufficiale. Il Musée d’Orsay offre anche un’esperienza immersiva per rivivere la serata di apertura della prima mostra impressionista in realtà virtuale. Un’occasione per fare un interessante viaggio indietro nel tempo.

Edgar Degas Prova di un balletto in scena, 1874, Museo dOrsay

Edgar Degas, Prove di balletto sul palco (1874). Lascito conte Isaac de Camondo, 1911. Courtesy Musée d’Orsay, Dist. RMN-Grand Palais / Patrice Schmidt

In Normandia, tra mostre e festival

L’altra grande località francese legata all’Impressionismo è la Normandia. Il 2024 segna l’atteso ritorno del Festival Normandia Impressionista. Un appuntamento imperdibile per gli appassionati d’arte, tra mostre, installazioni, percorsi artistici e proiezioni interattive. Da Rouen a Giverny, passando per Caen e Le Havre, tutta la regione, è coinvolta nei festeggiamenti. In particolare, la mostra Fotografare in Normandia (1840-1890). Un dialogo pioneristico tra le arti al MuMa, Museo d’Arte Moderna André Malraux di Le Havre, mette in luce il ruolo che la Normandia ha avuto agli albori della fotografia. Al Musée des Impressionismes di Giverny, invece, la mostra L’Impressionismo e il mare, in cui dialogano opere famose e lavori meno conosciuti, si concentra sul rapporto tra gli impressionisti e il mare. Sempre a Giverny, vale la pena visitare la Fondazione Monet, casa-atelier del pittore con opere d’arte, giardino e il celebre stagno.

Euge?ne BOUDIN (1824-1898), Sur la plage

Eugène Boudin, Sur la plage. Courtesy MuMa Le Havre / Florian Kleinefenn

Tra Strasburgo e la Costa Azzurra

Allontanandosi dai principali centri di sviluppo del movimento, ecco Strasburgo e Tourcoing. La sede ufficiale del Parlamento Europeo ospita al Museo di Arte Moderna e Contemporanea la mostra Sensazioni e impressionismi che spiega, attraverso opere di Sisley, Monet e Signac, come l’Impressionismo e il Postimpressionismo abbiano contribuito a plasmare la modernità. Al Museo delle Belle Arti di Tourcoing, invece, sono in esposizione paesaggi impressionisti del Museé d’Orsay, nella mostra La natura come modello che riunisce per la prima volta nella regione una cinquantina di capolavori provenienti da collezioni nazionali di Monet, Pissarro, Sisley, Renoir e Cézanne. In Francia del sud, invece, Berthe Morizot al Musée des Beaux-Artsa di Nizza evidenza l’impatto che i soggiorni dell’artista in Costa Azzurra ebbero sulla sua opera. A Montpellier, il Musée Fabre ospita due capolavori di Manet, Le Fifre e Portrait d’Emile Zola, eccezionalmente prestati dal Musée d’Orsay per evocare gli inizi dell’Impressionismo, concentrandosi sulla figura del pittore.

Edouard Manet, Young Flautist, The Fifer (1866)

Edouard Manet, The Fifer (1866). Courtesy Musée d’Orsay
In apertura, Musée d’Orsay. Foto di Diane Picchiottino via Unsplash

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