Catania si conferma meta d’elezione del turismo italiano ed europeo. Non solo per le sue chiese barocche e un patrimonio artistico impareggiabile. Catania conquista (anche i milanesi) con una cucina che mixa tradizione e modernità. Ecco gli indirizzi da non perdere per un itinerario catanese in cinque food stop.
DI MARCO TORCASIO
31 August 2022
Tornano in cima alla classifica delle mete estive preferite da italiani ed europei diverse città del Bel Paese. È quanto emerge da un’indagine Jetcost (motore di ricerche per voli e hotel) che ha stimato una netta ripresa del turismo europeo sul territorio italiano. Non solo clima, spiagge assolate e patrimonio culturale a portare il nostro paese a essere il secondo più ricercato per trascorrere le vacanze, seguito da Spagna e preceduto solo dal Portogallo. C’è anche la ricca e variegata offerta enogastronomica a orientare le scelte dei viaggiatori. Roma, Milano e Venezia sono le grandi città preferite da inglesi e tedeschi. Per quanto riguarda le isole è la Sicilia a conquistare sia italiani che stranieri, con Catania in vetta alle città più ricercate. Il capoluogo etneo è oggi al centro di un percorso di rigenerazione urbana che si nutre di cultura del territorio ed enogastronomia. I mercati all’aperto e le piazze in particolare riconquistano la funzione di luoghi d’incontro e di scambio stimolando un certo fermento sociale ed economico. E proprio da una piazza importante per la città vogliamo partire per tracciare un itinerario del gusto tutto catanese, in cinque fondamentali food stop.
Sita tra piazza Teatro e piazza Duomo si trova una delle location storiche della città, Piazza Scammacca, oggi sede dell’omonimo progetto nato dalla visione di cinque giovani che hanno deciso di scommettere sulla città. In un unico luogo – integralmente ristrutturato – convivono ben sei ristoranti, ciascuno dedicato a un tema specifico ma tutti riuniti sotto un solo denominatore comune, il made in Italy. Panem racconta l’Italia atteverso venti panini regionali. Zio Enki è il format bbq che educa il cliente a una nuova visione della carne, proposta con tagli internazionali, lunghe cotture e frollature. Ella e Illum valorizzano rispettivamente la pasta fresca e la pasticceria moderna. Mareide esalta il pesce nelle sue versioni crudo, fritto e affumicato. E infine Clara Bow, l’angolo cocktail per gli amanti del buon bere. Piazza Scammacca è in sostanza il primo vero mercato urbano catanese, una destinazione che fonde persone, cibo e cultura tutta da scoprire.
Roberta Cozzetto, in sala, e Alessandro Ingiulla, in cucina, sono il cuore di Sapio, ristorante insignito di una stella Michelin dal 2019 (la prima a Catania). L’esperienza dello chef in giro per il nord Europa fa da sfondo a una cucina eclettica, che non bada a confini e osa rompendo gli schemi della tradizione siciliana. La selezione meticolosa delle materie prime e la presentazione dei piatti sono i punti di forza di questo indirizzo che al centro di tutta l’esperienza pone però l’importanza del gusto. Il nome del ristorante, Sapio, nasce dalla fusione dei termini latini sapere e sapore (che danno anche il nome a uno dei menu degustazione), visti non solo come appagamento di bisogni fondamentali ma come esercizio di sperimentazione.
Di recente apertura, Angiò è ufficialmente la prima macelleria di mare di Catania. Gli amanti del pesce qui hanno la possibilità di sperimentare un menu studiato nel rispetto di pratiche di pesca sostenibili. Un menù d’asporto che si divide in Dispensa e Gastronomia. Da una parte salsicce e salumi di mare, come la mortadella di polpo, il lardo di totano, il chorizo di pagro con paprika di produzione propria, il pesce spada frollato in cera d’api o la salsiccia di san Pietro con tenerumi e nocciole siciliane. Dall’altra veri e propri piatti come la schiacciata – tipica focaccia ripiena catanese – in versione marina o il Wellington di rana pescatrice alla carruba, ripieno di patate, cipolla rossa e menta. Non mancano le collaborazioni con piccoli artigiani “di terra” che riforniscono Angiò di farine, pasta, aceto balsamico e così via, esclusivamente siciliani.
Pane, mortadella, champagne. Una combinazione inedita da cui nasce Pamochã, insegna che gioca appunto con le iniziali delle parole che ne definiscono il concept. Qui si viene per scoprire interessanti accostamenti tra bollicine e salumi e formaggi. Ciascuna delle quattrocento etichette presenti è una scelta dettata dall’esperienza dei tre proprietari, che da anni viaggiano in giro per il mondo alla ricerca dei migliori champagne. Ai calici e alle bottiglie è possibile affiancare anche plateau di cruditè, tartare, carpacci e caviale. A completamento dell’offerta anche un cocktail bar pronto a servire classici della miscelazione ma anche drink a base di champagne.
I milanesi che conoscono FUD Bottega Sicula sul Naviglio Grande non possono non far tappa nella prima originale sede del format, nato proprio a Catania da un’intuizione di Andrea Graziano. Il locale si trova in via Santa Filomena, popolata da tanti indirizzi gastronomici. Panini, hamburgher, taglieri, hot dog, crocchette e arancini preparati con ingredienti provenienti dal territorio (bufalo ragusano, provola dolce delle Madonie, maiale nero dei Nebrodi) ma anche un’ampia scelta di conserve, pesti e paté, sughi e salse da mettere in dispensa. Recente novità sono i panini vegetariani e vegani. Solo a Catania – nel forno a legna – si alternano pizze napoletane a lievitazione lenta.
Piazza Scammacca
Piazza Scammacca 9, Catania
Sapio Restaurant
Via Messina 235, Catania
Angiò
Viale Africa 28, Catania
Pamochã
Via Gemmellaro 46, Catania
FUD Bottega Sicula
Via Santa Filomena 35, Catania