Work from home, i consigli di interior design

In passato c’era solo l’ufficio, o quasi. A casa, prima del boom dello smart working, era più che sufficiente un angolino del tavolo in sala o in cucina, strategico punto d’appoggio quando c’era bisogno di dare una letta a documenti e aprire il pc per rispondere alle email. Poi, come noto, la pandemia ha cambiato – se non rivoluzionato – le dinamiche spaziali del lavoro, e oggi molti di noi si trovano ancora in modalità WFH (work from home). Quel che conta, quando lo smart working è la regola, è non accontentarsi più di un’area provvisoria di studio e lavoro: occorre ingegnarsi per creare un angolo ad hoc. Nei casi più fortunati sarà un’intera stanza (la famosa stanza tutta per sé che secondo Virginia Woolf era necessaria per lavorare bene). Se l’appartamento è mini, l’area lavoro sarà ovviamente di dimensioni altrettanto contenute, ma non per questo meno organizzata e piacevole, anzi.

Attenzione ai dettagli

Ogni cosa al suo posto. Quando si parla di postazione lavoro a casa è fondamentale partire da una buona organizzazione della scrivania. Se lo spazio lo consente, sì a un tavolo dotato di cassetti, per poter riporre documenti e articoli di cancelleria. In alternativa è sempre utile attrezzare la parete al fianco del desk con un sistema di pensili. E poiché gli studi di psicologia confermano che visualizzare uno spazio di lavoro sgombro dal superfluo favorisce la concentrazione, sì a folder, cartellette portadocumenti e box richiudibili. La scelta della seduta è fondamentale, a ogni età. Il mal di schiena e i dolori cervicali sono l’incubo di qualsiasi smartworker, da cui lo spassionato consiglio: investite in una poltrona ergonomica e non andate mai al risparmio. Ne va della vostra salute. Allo stesso modo potreste voler considerare un poggiapiedi per evitare la sensazione di gambe pesanti.

Puntare sui giusti colori fa la differenza

Secondo l’esperta di cromoterapia Emanuela Mattiuzzi, «la conoscenza dei colori torna molto utile quando si tratta di arredare casa. In particolare, per la zona studio è utile puntare su una palette cromatica in grado di favorire la calma e la lucidità mentale, arginando lo stress. In questo senso il verde intenso (mai fluo) è di aiuto, perché evoca in maniera istintiva il contatto con la natura. E qui ci tengo a dire che, se avete il pollice verde, l’ideale è porre in bella vista sulla scrivania o ai lati della postazione lavoro un giardino indoor di piante, dalle felci alle succulente. L’effetto distensivo è garantito. Tonalità di blu e azzurro aiutano la produttività e creano un ambiente intimo e sereno. Da evitare, invece, tutte le sfumature di rosso, colore che in quest’area della casa creerebbe uno stato di allerta decisamente poco utile». Desiderate ulteriori ispirazioni? La novità di Taschen, The Office of Good Intentions. Human(s) Work, raccoglie foto e descrizioni di uffici e studi dagli anni ‘70 al tempo presente.

Akbar, scrivania di Etro Home Interiors con struttura in legno massello di rovere rifinito in tinto wengé scuro opaco. Super pratici gli accessori: cassetti e vani portaoggetti.

Di Züco, Averio XS è una poltroncina ergonomica imbottita in tessuto. Ad altezza regolabile, ha la base a cinque razze con ruote.

Place è un sistema di scaffali versatile, che può funzionare come contenitore o come divisorio.‎ Estetica grafica e nordica a firma del brand scandinavo TreCe.

Leggera e ruotabile a 360°, Funiculí S è una lampada da tavolo in metallo di Marset. Un pezzo iconico del 1979, rieditato nel 2013. Disponibile in diversi colori.

Di Mizetto, Beside è una pratica unità modulare di scaffalatura su ruote, che permette di mantenere il perfetto ordine nella zona lavoro sfruttando il principio dello storage.?

In apertura, foto di Mikey Harris su Unsplash