Lo spazio domestico nato nelle case anglosassoni come filtro tra esterno e interno diventa oggi un alleato di stile e funzionalità anche nelle abitazioni urbane. Tra armadietti per mantenere tutto in ordine, pratici ganci, tappetini e piani d’appoggio, ecco come reinventare l’ingresso in chiave pratica e chic
DI MARZIA NICOLINI
29 October 2025
Avete mai varcato la soglia di casa e desiderato un ingresso ordinato, esteticamente piacevole e, al contempo, altamente funzionale? Benvenuti nella mudroom, la “stanza del fango”, che nasce nelle abitazioni britanniche con il preciso scopo di accogliere scarpe bagnate, stivali sporchi e giacche senza “contaminare” la zona giorno. Oggi questo concetto spaziale si reinventa in chiave milanese: non più solo praticità, ma anche e soprattutto design, soluzioni salvaspazio e tocchi di stile per trasformare l’ingresso di casa in un ambiente di transizione. Nel quale riporre indumenti e oggetti da outdoor, per poi accedere con più leggerezza all’intimità domestica. Pratico e, a suo modo, anche terapeutico.
La mudroom, storicamente concepita come spazio di passaggio per togliersi di dosso il fango e asciugare le giacche (si sa, in Regno Unito piove sempre), oggi diventa il cuore organizzativo della casa. Nelle abitazioni milanesi, spesso caratterizzate da ingressi stretti e corridoi, l’idea è quella di ottimizzare ogni centimetro disponibile. Armadietti su misura che corrono fino al soffitto, mensole a giorno e piani d’appoggio trasformano l’ingresso in un micro-laboratorio di ordine, dove ogni oggetto ha la sua precisa collocazione e ogni movimento diventa naturale. In questa stanza jolly, il caos quotidiano sparisce: borse, zaini e cappelli trovano un loro spazio senza mai invadere il soggiorno, mentre le scarpe sporche si ritirano silenziosamente nei vani nascosti delle panche attrezzate e delle rastrelliere. Mai senza tappetini smart: in materiali tecnici, facili da pulire e antiscivolo, diventano strategici dopo una giornata di incessante pioggia milanes?e. Parquet e rivestimenti pregiati sono salvi.
La mudroom non è solo funzionalità: siamo pur sempre a Milano, capitale del design. In chiave urbana, questo piccolo ambiente si traduce in una possibilità creativa in grado di coniugare elementi luminosi, materiali e arredi. I mai senza della mudroom in versione milanese? Specchi strategicamente posizionati: ampliano lo spazio e offrono un ultimo check prima di uscire di casa, mentre piante in vaso, lanterne e piccole opere d’arte rendono l’ingresso accogliente, evitando l’effetto piatto e anonimo. Il legno chiaro dei mobili si sposa perfettamente a materiali di pregio come marmo, metalli satinati e dettagli in ottone, in un equilibrio che unisce calore ed eleganza senza appesantire l’ambiente. Per chi ama l’originalità, sedute con rivestimenti in tessuto tecnico o pelle aggiungono comfort e stile, mentre scaffali modulari o cubi a giorno permettono di adattare lo spazio alle esigenze quotidiane: in inverno accolgono stivali e cappotti, in estate borse e accessori da passeggiata, senza mai perdere di vista l’ordine. Lampade sospese minimal o faretti a soffitto, a seconda di gusti ed esigenze. Poi, se vi piace l’idea, considerate l’opzione wallpaper, magari scegliendo come soggetto un paesaggio, a sottolineare la sottile linea di confine tra indoor e outdoor.

Di Nomon, Arco è un appendiabiti da terra in legno e metallo dal design minimalista di Andrés Martínez.

A firma Giner y Colomer, il mobile da ingresso Industrial in legno di mango con 2 cassetti e anta scorrevole in metallo.

One More Look di Umage è uno specchio minimal sospeso a parete con mensola e piccolo vano contenitore. Design Jonas Søndergaard.

Stile scandinavo per Frame, scarpiera sospesa in alluminio e legno di Audo Copenhagen. Tutto al suo posto, sempre.
In diverse varianti cromatiche, Argia è un faretto orientabile disegnato da Alessandro Mattei e Caterina Naglieri per Plato Design. Orgogliosamente made in Italy.