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VIAGGIO

Passeggiare nei boschi bioenergetici

Passeggiare nel verde può essere un’esperienza profondamente terapeutica specialmente se, per praticare il forest bathing, letteralmente bagno nel bosco, si scelgono i boschi bioenergetici. Luoghi che offrono un’esperienza di contatto assoluto con la natura e che sono una grande risorsa per la salute del nostro organismo

DI ALESSANDRA CIOCCARELLI

24 October 2023

Il forest bathing, Shinrin-yoku in giapponese, sta godendo negli ultimi anni di una particolare attenzione. È una pratica di benessere basata su un concetto antico come il mondo: fare lunghe passeggiate nel verde, respirare aria pulita e avvolgersi nell’aromaterapia del bosco aiuta a combattere lo stress, regolarizzare il battito cardiaco, innalzare le difese immunitarie, tanto che in Giappone è considerata un caposaldo della medicina preventiva. Tutte le piante esercitano un’azione sulla salute umana, perché, come ogni essere vivente, emettono campi elettromagnetici che interagiscono con l’intera biosfera e con il livello energetico di ogni organismo. È questo, in sintesi, il pensiero alla base dell’approccio di Marco Nieri, ecodesigner e bio-ricercatore, che da più di 25 anni progetta spazi orientati alla creazione di benessere, ispirando il suo lavoro ai principi della psico-architettura. Suo il concetto di bosco bioenergetico e il merito di aver individuato le specie più efficaci a seconda delle varie esigenze e la loro collocazione all’interno dell’area verde. Per farlo Nieri ha ideato e utilizzato l’innovativa tecnica della Bioenergetic Landscapes per studiare gli effetti del bio-elettromagnetismo vegetale sul corpo umano attraverso precise misurazioni. Ecco allora quattro destinazioni per una passeggiata rigenerante nella natura che si trasforma in un momento terapeutico per i nostri organi e apparati.

Il bosco bioenergetico di Tenuta de l’Annunziata, Uggiate-Trevano

Solo un’oretta di strada separa Milano dall’oasi di Tenuta de l’Annunziata, natural relais immerso nel verde, dotato di centro benessere, ristorante gourmet, terrazza panoramica e di un bosco bioenergetico, fiore all’occhiello della struttura. All’interno del bosco che si estende su una superficie di oltre 130.000 mq, sono stati individuati da Marco Nieri quaranta alberi che creano differenti aree bioenergetiche favorevoli all’organismo. Sostando in prossimità dei diversi alberi e seguendo le segnaletiche del percorso è possibile migliorare il proprio stato energetico complessivo e ridurre in un breve tempo lo stress psicofisico iniziale. I segnali bio-elettromagnetici emessi dagli alberi hanno una particolare risonanza con ciascun organo del corpo umano e a determinare questi effetti sull’organismo non è solo la specie di albero, ma anche la sua posizione. Così, per esempio, sedere nei pressi dei castagni collocati nel punto 1 dell’itinerario ha effetti positivi su reni, ghiandole surrenali, prostata e sistema linfatico. Per gli ospiti del relais è possibile accedere liberamente al percorso, per gli esterni è necessario registrarsi alla reception che fornisce una mappa dettagliata con itinerario, aree di sosta e specifici benefici.

Boschi bioenergetici, Tenuta Annunziata

Il Bosco del Sorriso a Bielmonte, Biella

Ideato da Marco Nieri, il Bosco del Sorriso, nel contesto dell’Oasi Zegna, è un itinerario di circa cinque chilometri km che fa bene al corpo e alla mente: il percorso, un sentiero ad anello che si inoltra nella Valsessera, è costellato di cartelli che illustrano gli effetti di larici, abeti, betulle e faggi sul nostro sistema energetico e psico-fisico. Una passeggiata benefica che porta a riaprire un profondo dialogo con la natura e ci ricorda quanto gli alberi siano una grande risorsa per sostenere la nostra salute. Cosa fare durante il percorso? Semplicemente sostare vicino alle piante per almeno dieci minuti. Il Bosco del Sorriso è un sentiero monitorato nel 2011 con il metodo Bioenergetic Landscape ideato da Nieri: se incontrate ad esempio faggi e betulle sappiate che emettono campi benefici per ovaie, prostata, cistifellea, intestino tenue, pancreas e per i sistemi linfatico, immunitario e nervoso.

boschi bioenergetici, Oasi Zegna

Foto di Giulia Bertolazzi

Il Parco del Castagno a Malvaglia, Ticino

Raggiungibile in un paio d’ore da Milano, merita una visita anche il Parco del Castagno in Valmaglia nel vicino Ticino. Il nome del parco è un omaggio alla presenza di un secolare castagno a Piüghei, dalla circonferenza di ben 13,5 m, circondato da altri cinque castagni a cui si sono aggiunti una ventina di piante da frutto autoctone, in via d’estinzione e provenienti dal vivaio di Lattecaldo. Per realizzare il progetto di questo bosco bioenergetico a 953 m di altitudine è stato chiamato ancora una volta Marco Nieri. Ad attendere i camminatori una passeggiata di circa due chilometri che porta da Piüghei a Montegreco e che si collega al sentiero celtico realizzato su quello che era il percorso dell’antica processione di San Giuliano. Grazie alla sensibilità dei geomanti Jörg Janke e Manolo Piazza sono state individuate sette postazioni energetiche idonee alla pratica della meditazione yoga, della biofilia e della natur-therapy individuale e di gruppo.

boschi bioenergetici, Parco del Castagno

Foto di Paola Valchera

Parco del Respiro a Fai della Paganella, Trentino

Non lontano da Milano, ma più adatto a un weekend fuoriporta – la località dista tre ore dal capoluogo meneghino – c’è infine una nota meta per gli amanti del forest bathing, ovvero il Parco del Respiro a Fai della Paganella, in Trentino. Il Parco, che si affaccia sulla Valle dell’Adige, propone quattro sentieri tematici a seconda del tempo a disposizione: il sentiero dell’Otto, dei Belvedere, del Popolo dei Reti, dell’Acqua e dei Faggi. Occasione per camminare nel bosco per almeno un paio d’ore e respirare un’aria davvero speciale: recenti analisi testimoniano infatti la ricca presenza di monoterpeni e fitoncidi, sostanze aromatiche e oli essenziali rilasciati dalle foglie e dal legno degli alberi.

Parco del Respiro Ph Massimo Giovannini

Foto di Massimo Giovannini
In apertura, una veduta dell’Oasi Zegna. Foto di Giulia Bertolazzi

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