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CITTÀ

Simone Lunghi

Difendere e diffondere il bello

Il suo grande impegno a favore della pulizia dei corsi d’acqua di Milano fa di lui un esempio virtuoso di come ci si possa prendere cura della propria città. È un attivista, ma è più noto come l’angelo del Naviglio, soprannome frutto di tutte le sue avventure 

DI MARCO TORCASIO

16 October 2024

L’attivismo di stampo ecologista può svolgersi anche a bordo di una canoa. Ce l’ha insegnato Simone Lunghi, istruttore alla Canottieri San Cristoforo ma soprattutto presidente dell’associazione Angeli del Bello Milano, nata nel 2022 come derivazione più matura e consapevole dell’associazione Angeli dei Navigli. Con un piglio da leader Simone ha trasformato in realtà la sua voglia di promuovere attività in difesa del Bello con la B maiuscola, capitanando veri e propri commando di volontari desiderosi come lui di spendersi in prima persona per migliorare il senso civico collettivo e soprattutto opporsi al degrado. Le attività organizzate dall’associazione in difesa del decoro urbano vanno dalla pulizia delle aree verdi pubbliche alla rimozione dei graffiti vandalici, dal ripristino di manufatti di valore storico alla rimozione degli adesivi dai pali segnaletici stradali. Per visualizzare meglio l’impatto del suo operato con Simone ci incontriamo sulla Darsena, in occasione della Giornata Mondiale dedicata al rispetto e alla tutela dell’Ambiente e degli Oceani. In collaborazione con Yves Rocher, brand fondatore della Cosmétique Végétale che promuove iniziative a sostegno dell’ambiente, prende vita un’attività di ripulitura della zona circostante alla Darsena, prima a piedi e poi in acqua a bordo di particolari canoe chiamate Dragon Boat. Gli oltre 90 chili di immondizia (persino un carrello della spesa) raccolti in meno di un’ora hanno lanciato un messaggio forte, ma il lavoro di Simone non si esaurisce soltanto in queste adunate solidali poiché si sostanzia in una roadmap di molte altre azioni concrete. L’abbiamo raggiunto per avere una visione più chiara degli obiettivi che intende raggiungere.

Quando è nata l’associazione Angeli del Bello Milano?

Il 10 Marzo 2022, dall’incontro con Roberto de Micco, presidente dell’associazione Extrapulita, e Alessandra Zecchi, responsabile e coordinatrice della fondazione Angeli del Bello di Firenze. Nostro humus è stata l’associazione Angeli dei Navigli, primissima e folta comunità di volontari che ho guidato alla ripulitura di zone critiche della città. Vere proprie adunate di persone decise a far del bene. La notorietà guadagnata in breve tempo e la partecipazione crescente delle persone hanno reso i tempi maturi per la costituzione di una realtà che uscisse dalla cerchia del Naviglio e abbracciasse tutta la città. Dopo soltanto due anni di vita oggi siamo in contatto con venti comitati di quartiere e ogni fine settimana organizziamo – guidati dal motto “difendere e diffondere il bello” – eventi di pulizia nei parchi e nelle piazze di Milano. Il nostro calendario è consultabile online, come anche il nostro statuto.

Che assetto organizzativo vi siete dati?

Siamo un’associazione di volontariato, apartitica e senza scopo di lucro, costituitasi per svolgere attività di interesse generale, per sostenere e mantenere il decoro urbano e coinvolgere i cittadini in una partecipazione attiva e appassionata.

In cosa consiste il concetto di “bello” che intendete diffondere? 

L’associazione collabora sulla base di appositi protocolli con il Comune e le sue partecipate per poter attuare attività svolte dai volontari indirizzate alla salvaguardia e al miglioramento delle condizioni di parchi e giardini, alla raccolta e riciclaggio dei rifiuti urbani, speciali e pericolosi, alla ripulitura delle facciate esterne di edifici pubblici e privati per la rimozione di imbrattature e graffiti e molto altro. 

Chi partecipa a queste attività?

Gli Angeli del Bello sono un popolo più che mai eterogeneo. Abbiamo il normale cittadino milanese che desidera fare del bene alla città a al suo quartiere, ma anche persone tenute a svolgere lavori di pubblica utilità. A queste si aggiungono anche i richiedenti MAP, dove per messa alla prova s’intende una nuova forma di probation giudiziale che consiste, su richiesta dell’imputato, nella sospensione del procedimento penale per reati di minore allarme sociale. Alla quale ovviamente consegue l’esecuzione di un lavoro di pubblica utilità in favore della collettività che può essere svolto presso istituzioni pubbliche, enti e organizzazioni di assistenza sociale, sanitaria e di volontariato. E tra queste ci siamo anche noi.

L’attività di sensibilizzazione al senso civico ha anche una connotazione educativa?

Si. La sensibilizzazione delle persone al bene comune è una cosa di cui tutti dobbiamo occuparci. Occorre interessarsi non solo dell’inquinamento che riguarda il mondo della natura, che ci tocca sul piano della salute fisica, ma anche di quello strisciante e pericoloso dell’inciviltà che ci tocca sul piano della salute mentale. In generale la maturazione civica che cerchiamo di agevolare permette alla città di giocare una partita più equilibrata: se da una parte abbiamo due milioni di milanesi molto indisciplinati e dell’altra soltanto quattromila addetti Amsa è necessario che ad un certo punto qualcuno vada anche dall’altra parte del campo.

Quanto è importante all’atto pratico la collaborazione con Amsa?

Tanto. Ci sostiene e ci fornisce il materiale necessario alle attività di pulizia come guanti e pinze. Inoltre per quanto riguarda i soggetti MAP si incarica della gestione delle visite mediche di rito e del protocollo di sicurezza conferito a queste persone.

Riuscite a coprire l’intera città?

È il nostro più grande obiettivo, ma per ora come dicevo prima siamo in contatto con circa venti comitati di quartiere. La crescita sta progredendo in maniera spontanea e continuerà a farlo quindi siamo fiduciosi.

Chi ancora non vi conosce come può mettersi in contatto con voi?

Tramite il nostro sito web. L’adesione alle attività è totalmente gratuita, chi invece vuole associarsi paga una quota di venti euro. Sono ben accette anche donazioni maggiori.

Cosa ha fatto scattare in te la voglia di lanciarti in quest’avventura?

Mi sono trasferito da Vigevano a Milano fingendo di essere una persona nomale. Ho avuto dei figli, una casa in centro e la macchina. Ma normale non ero. Mi sono imbattuto casualmente nella Critical Mass e ne ho assorbito un insegnamento positivo: è possibile riuscire a coinvolgere le persone organizzando cose anche in maniera del tutto informale. Ho iniziato a portare cibo ai senza tetto, poi a occuparmi della pulizia dei Navigli fino ad arrivare agli Angeli del Bello.

Alla fine Milano è una città più educata o maleducata?

Vale tutto e il contrario di tutto. Rimane un punto fermo: Milano è la locomotiva del Paese non solo sul piano economico, ma anche civico e culturale.

L’intervista a Simone Lunghi è stata pubblicata su Club Milano 72

 

 

In apertura Simone Lunghi ritratto da Alessandro Giugni

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