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MUSICA

Ornella Vanoni

Una ragazza, milanese, di 91 anni

Spirito libero dall’inconfondibile voce e lo charme magnetico, l’artista milanese lascia un’eredità importante alla sua città e ai suoi fan. Ripercorriamo la sua storia, a partire dalle sue radici meneghine e i luoghi del cuore

DI MARZIA NICOLINI

24 November 2025

Ornella Vanoni ha attraversato epoche e generi con eleganza, talento e libertà, trasformando la sua vita in un racconto musicale (e non solo) senza tempo. Dal jazz alla bossanova, passando con nonchalance dalle contaminazioni pop alle canzoni di denuncia sociale, la sua carriera è stata un inno alla curiosità, al coraggio e alla gioia di vivere. Milanese doc, eccentrica e al contempo ultra raffinata, fuori da ogni etichetta e sfacciatamente autentica, Ornella Vanoni ci ha lasciati il 21 novembre. Ma la sua eredità è destinata a durare nel tempo.

Radici milanesi borghesi, scelte di vita libera

Ornella Vanoni nasce a Milano il 22 settembre 1934, figlia di una famiglia della borghesia lombarda (il padre era un industriale di succcesso). Adolescente, decide che vuole diventare estetista. Di fatto studia Lingue, frequentando collegi tra Svizzera, Francia e Inghilterra. Poi un’amica le fa notare come, con la sua bella voce, potrebbe farsi strada come attrice. Una lampadina si accende, ed ecco che Ornella Vanoni a inizio anni Cinquanta si iscrive alla scuola di recitazione del Piccolo Teatro, diretto da Giorgio Strehler. Diventerà la sua compagna, scandalizzando i benpensanti con la sua relazione con un uomo molto più maturo e in carriera di lei, debuttante di nemmeno 20 anni. Amore a parte (durerà comunque poco), Ornella Vanoni inizia a cantare brani durante i cambi di scena dello spettacolo I Giacobini di Federico Zardi. La sua voce di velluto non lascia indifferenti ed è l’inizio di un’ascesa nel mondo della musica, dalla sua prima incisione discografica per l’etichetta Dischi Ricordi, con l’EP Le canzoni della malavita, sino a capolavori come Cercami, dal suo primo album (era il 1961). L’amore per la musica porterà Ornella Vanoni a esplorare i generi senza preconcetti, passando dal jazz alla bossanova, dalla canzone d’autore al pop. Parola chiave: libertà. Come ricorda Daniele Genovese, Direttore Generale di Blue Note Milano. “Ornella Vanoni veniva spesso al Blue Note, anche solo ad ascoltare i concerti e non di rado veniva invitata dall’artista sul palco e regalava al pubblico momenti di grande musica”.

I luoghi milanesi di Ornella Vanoni

Affascinante, ironica (e autoironica), allergica alle etichette, versatile, diretta, imprevedibile e piena di talento, oltre che bellissima. Ornella Vanoni, eterna ragazza anche a 91 anni, incarnava la Milano colta e vivace. I suoi luoghi? Di lei si sa che amava le osterie alla buona, incluse quelle di periferia, i teatri (su tutti Il Piccolo, ovviamente), i club di musica live come il Blue Note (dove aveva inciso un doppio live nel 2010). Radicata nel suo quartiere dal passato bohémien e il presente altoborghese, Brera, faceva shopping tra via Solferino e corso Garibaldi e amava cenare in ristoranti ed enoteche della zona, come il ristorante Nuova Arena, accanto al Parco Sempione. Film al vicino cinema Anteo e trattamenti beauty in un centro estetico del quartiere (al quale è rimasta fedele per anni). Poche amicizie, molto intime e durature. Come quella con la poetessa e animo tormentato Alda Merini. Tantissimi, invece, i colleghi innamorati della sua produzione artistica e della sua voce, da Lucio Dalla a Vasco Rossi, senza dimenticare il grande amore della sua vita, Gino Paoli, coetaneo di Ornella Vanoni. Mancherà, certo non solo ai milanesi.

In apertura, Ornella Vanoni sulla copertina del suo ultimo album Diverse

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