Loading...

LIBRI

Carla De Bernardi

Oltre le consuete descrizioni di Milano

Fotografa e scrittrice, fondatrice e presidente dell’Associazione Amici del Monumentale di Milano, accompagna il lettore del suo ultimo libro Storia di Milano. Guida per curiosi e ficcanaso (Jaca Book) ancora una volta alla visita singolare del capoluogo meneghino. Una strada fatta di aneddotti, modi di dire, proverbi, avvenimenti, da percorrere pagina dopo pagina.

DI CLAUDIA CARAMASCHI

27 September 2022

Da cosa è scaturita l’idea di un libro così?

Sono la fondatrice e presidente dell’Associazione Amici del Monumentale di Milano che da quasi dieci anni svolge un’intensa attività sul campo con importanti eventi. Abbiamo svolto ricerche approfondite e realizzato sei pubblicazioni (di cui due in inglese) su questo splendido luogo d’arte, di storia e di memoria dove riposano i personaggi che hanno fatto grande Milano. Inoltre abbiamo finanziato tre restauri e ne abbiamo un quarto in programma. Stiamo anche realizzando un documento che racchiude in forma di censimento oltre 2000 opere. E più ho potuto conoscere e amare il Monumentale più ho sentito l’esigenza di allargare lo sguardo a tutta la città e di raccontarne la storia in modo da far conoscere a un ampio pubblico i grandi e piccoli avvenimenti dalla fondazione a oggi: la storia e le storie. Ho scelto uno stile discorsivo, semplice, immediato, da narratrice quale sono e sono andata a cercare aneddoti, curiosità (da cui il titolo), fenomeni culturali unicamente milanesi e anche, perché no, qualche pettegolezzo. Sorridere è importante anche quando si trattano grandi temi.

Milano ha subito una metamorfosi negli ultimi anni?

Credo sia sotto gli occhi di tutti. Nel libro parlo di una trasformazione orizzontale e di una verticale. La prima vede il recupero di quegli insediamenti industriali dismessi che sono diventati luoghi d’arte, di aggregazione, di promozione culturale ma anche strutture residenziali. Penso alle antiche fabbriche lungo i Navigli o in altre aree periferiche, come largo Isarco dove si è insediata la Fondazione Prada in un’antica distilleria di gin, dando un enorme impulso al quartiere che ha preso il nome di SouPra: a sud di Prada. La seconda è la Milano che sale dei grattacieli e delle nuove zone di CityLife o Porta Garibaldi, che sono la testimonianza di come non abbia nulla da invidiare alle altre metropoli europee, penso a Parigi e Londra, ma non solo.

La parte del libro che sente più affine?

Ovviamente è la parte che ho vissuto da spettatrice, diciamo dall’inizio degli anni Settanta in poi. Ho dei ricordi molto vivi e precisi che ho cercato di trasferire attraverso questo libro.

A chi ne consiglia la lettura?

Come ha scritto nella prefazione Gian Giacomo Schiavi, editorialista del Corriere della Sera che ringrazio: «Ai milanesi non imbruttiti, ai giovani senza storia, ai vecchi senza tempo, agli interisti e ai milanisti, ai sindaci e ai consiglieri, ai turisti e ai pendolari, alle donne che resistono, agli uomini sulle statue, agli artisti e ai professionisti, a chi lavora la mattina e anche la sera, ai curiosi, ai generosi, ai distratti, agli artisti, ai professionisti, ai cittadini ariosi, a quelli integrati e a tutti quelli che vorrebbero esserlo, esagerando un po’: questo libro è per loro».

A quale aspetto della città non rinuncerebbe?

La Milano antica che è sopravvissuta mi affascina moltissimo, con le sue case basse, i suoi vicoli, qualche vecchia bottega che ha resistito coraggiosamente. Penso per esempio a Baggio, una zona molto intirgante e piacevole. Questa Milano non è scomparsa per fortuna.

In che modo fotografia e scrittura dialogano nel suo lavoro?

Raccontare con le parole o con le immagini non è molto diverso. Faccio entrambe le cose con passione. Nel libro son presenti fotografie fatte da me, ovviamente della Milano attuale o comunque recente, ma sono andata anche a bussare alla porta di amici e conoscenti per farmi aprire i loro album di famiglia. Penso alla foto di Paolo Grassi che mi ha dato la figlia Francesca; allo scatto del ballo a Palazzo Visconti che mi ha dato Anna Gastel; e ancora alla foto di Lella Curiel con la mamma Gigliola e molte altre. Inoltre ho cercato immagini d’epoca non convenzionali e mappe che facciano capire facilmente alcune epoche. Mi sono molto divertita in questa ricerca iconografica che credo che renda il volume abbastanza unico.

Carla De Bernardi libro

Informazioni 

Carla De Bernardi 
Storia di Milano. Guida per curiosi e ficcanaso
Jaca Book

ARTICOLI CORRELATI


Iscriviti alla nostra newsletter
Utilizziamo i nostri cookies, e quelli di terzi, per migliorare la tua esperienza d'acquisto e i nostri servizi analizzando la navigazione dell'utente sul nostro sito web. Se continui a navigare, accetterai l'uso di tali cookies. Per saperne di più, consulta la nostra Politica sui Cookies.