La stand-up comedy conquista tutti: i comici riempiono i teatri, fanno tournée, hanno podcast e programmi televisivi. Ma la comicità continua a vivere anche nei locali. Ecco i posti migliori per andare a sentirla in città
DI CAROLINA SAPORITI
23 December 2024
Se vi sembra che siano tutti pazzi per la stand-up comedy, non vi state sbagliando: lo scorso maggio Bloomberg ha pubblicato alcuni dati che ci aiutano a definire la dimensione del fenomeno, anche se riguardano gli Stati Uniti. Gli incassi della stand-up comedy sono quasi triplicati negli ultimi dieci anni, raggiungendo più di 900 milioni di dollari nel 2023, secondo Pollstar. Qui da noi gli stand-up comedian di successo riempiono i teatri, hanno programmi in Tv e podcast tra i più ascoltati e sono seguitissimi sui social. Nonostante questo, però, la stand-up continua a vivere anche nei piccoli locali (e per fortuna, perché è quello il suo habitat naturale) essendo una forma d’arte molto democratica: bastano un palco, un microfono e buoni contenuti.
«Già più di dieci anni fa forme di comicità assimilabili alla stand-up facevano parte del panorama comico milanese» racconta Giuseppe Sapienza, “pagliaccio”. «C’erano serate più mainstream, come quelle allo Zelig, e altre più “underground”, come quella del Gruppo Democomica al Cicco Simonetta. Comedy Central, nel 2014, ha usato per primo l’etichetta “stand-up comedy” per le sue serate allo Sloan Square. Un paio d’anni dopo io e Luca Ravenna organizzavamo serate al Teatro Franco Parenti dove sono passati Francesco De Carlo, Edoardo Ferrario, Carmine Del Grosso, Michela Giraud, Stefano Rapone, Daniele Tinti, Nicolò Falcone» tutti nomi oggi molto famosi. Da allora si sono aggiunti altri locali, tra cui Santeria – che oggi ospita le serate di comici anglosassoni facendo il tutto esaurito – il Ghe Pensi Mi e l’Ostello Bello e nel frattempo su YouTube, in Tv e sui social proliferavano spettacoli.
E quindi oggi, a Milano, dove si va per ridere? Di sicuro allo YellowSquare, dove a ottobre si è svolta la prima Stand-up Comedy Week (tutta sold out), che alterna comici più affermati ad altri “giovani”, tra le serate A Cappella e Pescato del giorno, oltre a organizzare laboratori di scrittura comica. C’è poi il già citato Ghe Pensi Mi, dove Edoardo Conforto presenta il Mercomedì, ma anche l’Osteria Democratica, con una serata organizzata da Tommaso Adami, il ?ené dove Simone Luzi presenta Non Gené per nessuno. E le donne? Si stanno prendendo il loro spazio. A Milano è nato il collettivo Patriarcato Mon Amour, di cui fa parte Patrizia Emma Scialpi, che organizza anche altre serate in città, OK! Il pezzo è giusto! e Comedy 2.0, e sta girando un documentario sui giovani comici e che si intitolerà La generazione peggiore. Sono cinque ragazze, più un ospite: «A turno indaghiamo i residui di patriarcato nella società, senza essere troppo didascaliche» e con ironia, perché in fondo è questo l’obiettivo: far vedere le cose anche dal loro lato comico.
L’articolo è stato pubblicato su Club Milano 73.
In apertura, un momento della Stand-Up Comedy Week presso YellowSquare, ostello di nuova generazione in Porta Romana, in via Lattuada 14