Trentenni, cosmopoliti, appassionati di cucina orientale ma legati ai gusti casalinghi. Sono i pionieri della ristorazione milanese che stanno portando in città una nuova forma di cibo di strada asiatico: di qualità, rispettoso delle tradizioni, ma contaminato da sapori mediterranei.
DI Anna Mezzasalma
28 November 2013
Il cibo va di moda. Fa tendenza parlarne, è d’obbligo scoprire nuovi locali, meglio ancora se si conoscono chef rinomati. A Milano, però, città degli aperitivi, del sushi e dei ristoranti modaioli, c’è anche qualcuno che decide di seguire la propria passione e sfidare il trend culinario del momento. Come? Aprendo un piccolo locale e proponendo i piatti che finora non trovava in città.
È il caso di Luca Catalfamo che, dopo aver passato i suoi 37 anni in giro per il mondo, seguendo l’amore per la cucina e per i viaggi, ha deciso di portare a Milano un piatto tipico della tradizione giapponese, per dedicargli un intero locale. È nato così Casa Ramen, uno spazio minuscolo e accogliente nel quartiere Isola. Il ramen è una pasta simile agli spaghetti ma servita in brodo di carne o pesce dentro grandi ciotole, condita poi in diversi modi (Luca ne ha preparato anche una versione vegetariana). “Ho imparato da solo a prepararli – racconta – stando un mese in Giappone, curiosando e chiedendo ai cuochi del posto. Volevo portare in Italia il cibo da strada asiatico, che però ho adattato al mio gusto”. La pasta è rigorosamente fatta a mano, il brodo di maiale e pollo cuoce per ore, gli ingredienti sono italianissimi, un po’ per scelta un po’ perché è più semplice reperirli. Ha aperto a settembre e da allora ogni sera c’è la coda di clienti, appassionati e curiosi, che aspettano di poter impugnare cucchiaio e bacchette. A Casa Ramen la parola d’ordine è minimal: pochi coperti, arredi essenziali e un menu ridotto, con 3 tipi di ramen tra cui scegliere e qualche assaggio di cucina giapponese rivista, come il karaage (pollo fritto marinato con un mix di erbe) o i noodles al doppio peperoncino (spaghetti fatti in casa con pollo, soya, alga nori e chili rosso e verde).
L’incontro tra italianità e cucina orientale è il marchio di fabbrica anche del progetto Noodles, Italian Spaghetti Bar, fast food che aspira a diventare un brand: il locale di via Vigevano compie un anno di vita a novembre, ma può già contare su una lista di clienti affezionati in continua crescita. I noodles sono i tipici spaghetti orientali fatti al momento nella wok e serviti in piccoli box con una cura rigorosa. Ma nel locale creato da Francesco, Luca e Sergio tutto è stato scelto per sottolineare il gioco di continui richiami tra Oriente e Italia: dichiarato nel nome, fino alla struttura del locale, piccolo, high tech e con cucina aperta, per richiamare i bar di Tokyo, e al menu, ovviamente. “Tra i piatti dello chef Pierre – racconta Francesco, il responsabile del lato creativo del progetto – i più amati e richiesti sono Tasty, udon con broccoli e salsiccia, un omaggio a salsiccia e friarielli, e Crunchy, una rivisitazione della carbonara con pasta all’uovo italiana, oneboshi giapponese, bacon e gamberi”.
La stessa curiosità cosmopolita e la passione per il cibo da strada hanno spinto Eugenio Roncoroni e Beniamino Nespor ad aprire Al Mercato Noodle Bar, in viale Bligny, di fronte all’Università Bocconi. Anche loro amici, trentenni, e fedeli alle tradizioni culinarie di casa, sono già molto amati dai milanesi che li hanno conosciuti con la loro hamburgheria, capace di mettere d’accordo critici gastronomici e foodies. “Questa volta volevamo qualcosa di particolare, che a Milano mancava – racconta Nespor – abbiamo creato ricette asiatiche rifatte, però, per piacere a noi e con ingredienti italiani”. Il piatto consigliato dagli chef è il bun, il tradizionale panino al vapore, personalizzato con farcitura di pancetta di maiale o anatra.
Il pubblico sembra gradire. “La vera sfida, però, è durare oltre la novità del momento”, così sostiene Elis Marchetti, lo chef marchigiano che ha creato i piatti di Musubi, gastronomia giapponese aperta quest’estate proprio accanto a Luini, il re dei panzerotti nel centro di Milano. Realizzato come un locale tradizionale giapponese, il take away di Akatsu Shintaro si propone di unire piatti tipici del Sol Levante con sapori mediterranei.
“Abbiamo scelto elementi rappresentativi delle due cucine e creato abbinamenti inediti – continua lo chef Marchetti – la soddisfazione è quella di essere riusciti a conquistare sia italiani sia giapponesi, oltre ai tantissimi turisti”. È d’accordo anche il general manager Takahiro Matsuyama, che consiglia “i gyoza (ravioli al vapore o alla piastra) cacio e pepe o quelli al pesto come mix più emblematico e riuscito del menu”, ma hanno molto successo anche i roll alla bresaola e gli onighiri alla salsa tonnata. Che la nuova moda sia semplicemente seguire la propria passione?
INDIRIZZI
Casa Ramen, via Porro Lambertenghi 25
Italian Noodles, via Vigevano 33
Al Mercato 2, viale Bligny 3
Musubi, via Santa Radegonda 16
Articolo pubblicato su Club Milano 17, novembre – dicembre 2013. Clicca qui per sfogliare il magazine. Foto in apertura di Eduard Scheller: la cucina a vista di Italian Noodles.