In occasione della Giornata Mondiale del Caffè (1° ottobre 2025), Milano ha inaugurato il primo servizio italiano di raccolta a domicilio delle capsule esauste. Un progetto sperimentale che semplifica il riciclo e valorizza alluminio e fondi di caffè, confermando il ruolo della città come laboratorio di sostenibilità urbana
DI MARCO TORCASIO
02 October 2025
Il 1° ottobre 2025, in occasione della Giornata Mondiale del Caffè, il capoluogo lombardo ha celebrato non soltanto la bevanda simbolo dell’italianità, ma anche una nuova frontiera della sostenibilità. Un binomio, quello tra caffè e ambiente, che oggi non può più essere scisso: dietro ogni tazzina c’è infatti un mondo fatto di coltivazioni, trasporti, processi industriali e, non ultimo, rifiuti da gestire.
La Giornata Mondiale del Caffè, istituita dall’International Coffee Organization, nasce con l’obiettivo di valorizzare la cultura di questa bevanda universale, che accompagna i momenti quotidiani di miliardi di persone nel mondo. In Italia, dove il caffè è molto più di una semplice abitudine, è un rituale, un linguaggio sociale, un tratto identitario, questa ricorrenza diventa un’occasione preziosa per animare un dibattito che va oltre il gusto.
Si parla infatti di filiere agricole, di equità per i coltivatori, di pratiche produttive sostenibili e, soprattutto, di impatti ambientali. Le capsule in alluminio, entrate negli ultimi due decenni nelle case di milioni di famiglie, rappresentano un esempio concreto di questo dilemma: comode, pratiche, ma a lungo discusse per la loro impronta ecologica.
Proprio per questo, il 1° ottobre non è solo una data simbolica per i coffee lovers: è un momento per riflettere sulle sfide che la società deve affrontare per garantire un futuro al nostro espresso, conciliando tradizione e innovazione. Quest’anno, Milano ha scelto di dare un segnale forte inaugurando un servizio che segna una prima assoluta in Italia e che potrebbe diventare un modello replicabile in altre città.
Dal 1° ottobre 2025, giorno della Giornata Mondiale del Caffè, è operativo a Milano il primo servizio di raccolta a domicilio delle capsule esauste di caffè in alluminio, frutto di un accordo tra Comune di Milano, Amsa, Nespresso Italiana e CIAL (Consorzio Imballaggi Alluminio).
Si tratta di una sperimentazione unica nel suo genere: fino ad oggi, i consumatori potevano riportare le capsule usate presso le boutique Nespresso o nelle riciclerie convenzionate grazie al progetto “Da Chicco a Chicco”, attivo dal 2011. Con il nuovo servizio, invece, il riciclo entra direttamente nelle case dei milanesi, rendendo più semplice e immediata la riconsegna.
Il funzionamento è pensato per integrarsi nella quotidianità: al momento dell’ordine di nuovi prodotti su sito, app o tramite il Servizio Clienti Nespresso, i cittadini possono selezionare l’opzione “Riconsegna e ricicla le tue capsule usate”. Al passaggio del corriere, sarà possibile consegnare fino a due sacchetti di capsule esauste, senza alcun costo aggiuntivo. I materiali raccolti seguiranno poi la filiera del progetto “Da Chicco a Chicco”: l’alluminio viene rifuso e reintrodotto nel ciclo produttivo, mentre i fondi di caffè diventano compost per una risaia lombarda, dalla quale Nespresso riacquista il riso per donarlo a Banco Alimentare e Fondazione Progetto Arca. Un dettaglio non trascurabile riguarda la logistica: la raccolta è organizzata in partnership con WORA Delivery e prevede l’utilizzo anche di veicoli elettrici, un tassello ulteriore verso un modello a basse emissioni.
Non è un caso che il progetto pilota parta proprio da Milano. La città, che da anni si distingue per l’alto tasso di raccolta differenziata e per politiche ambientali innovative, si conferma un laboratorio ideale per testare nuove soluzioni di economia circolare. Secondo le stime, in un solo anno il servizio potrebbe consentire di recuperare oltre 80 tonnellate di capsule, traducibili in più di 50 tonnellate di fondi di caffè e oltre 5 tonnellate di alluminio da rimettere in circolo.
Un traguardo che non riguarda soltanto Nespresso, ma l’intero ecosistema cittadino: meno rifiuti da smaltire, più materiali da valorizzare e una comunità di cittadini che diventa protagonista attiva di un cambiamento culturale. L’iniziativa rappresenta un passo avanti significativo verso un consumo più consapevole, dimostrando come anche un gesto quotidiano – quello di bere un caffè – possa trasformarsi in un’occasione di responsabilità ambientale.
Con questa sperimentazione, Milano non solo celebra il caffè, ma ribadisce la necessità di pensare in chiave sostenibile ogni anello della filiera. Le capsule, spesso al centro di critiche per l’impatto ambientale, trovano in questo progetto una risposta concreta e scalabile. Se l’iniziativa sarà accolta positivamente dai cittadini, non è difficile immaginare che altri capoluoghi italiani possano seguire l’esempio, facendo della raccolta a domicilio un nuovo standard.