In libreria l’autobiografia di Renato Pozzetto: gli esordi, i ruoli indimenticabili al Cinema e poi tanta Milano. Una città che è ben più di una cornice ma diventa coprotagonista di questa storia italiana
DI SIMONE ZENI
18 March 2024
Renato Pozzetto si racconta nel libro Ne uccide più la gola che la sciarpa, edito da Rizzoli. L’attore, con oltre mezzo secolo di carriera alle spalle, parte proprio dall’inizio: dalla sua nascita, il 14 luglio 1940. Subito dopo la sua famiglia venne sfollata a Gemonio, in provincia di Varese, per sfuggire ai bombardamenti che colpirono la sua Milano. Stessa sorte che ebbero i Ponzoni, la famiglia di Cochi, con cui condivise un pezzo di vita professionale e non solo.
Milano torna però presto in questa storia per rimanervi. La città dei locali off, del Bar Gattullo, delle osterie e dei circoli operai, dell’Oca d’Oro e le canzoni della mala, della galleria d’arte notturna La Muffola da cui sono passati Lucio Fontana e Piero Manzoni, del Cab 64 e del Derby Club dove intrattiene la platea insieme a Enzo Jannacci, Giorgio Gaber, Bruno Lauzi. Una metropoli che oggi Renato Pozzetto fatica a riconoscere, nonostante l’affetto sia immutato. È qui, in fondo, che ha iniziato con il duo comico Cochi e Renato e qui è ambientato il suo film forse più amato: Il ragazzo di campagna.
Tra queste pagine l’autore non manca infatti di ripercorrere una straordinaria carriera nel cinema, dall’esordio di Per amare Ofelia all’acclamata interpretazione drammatica di Lei mi parla ancora, a firma di Pupi Avanti.
Tra aneddoti e avventure, il libro commuove in più punti, quando Pozzetto tira le somme di un’esistenza così ricca e fa i conti con un’età ormai importante. Generoso il dono finale che l’autore fa ai lettori del volume: un soggetto inedito in cui ritroviamo Artemio, protagonista de Il ragazzo di campagna. Neanche a dirlo: torna a Milano, che però è quella dei giorni nostri. Anche per lui gli anni sono passati.
Renato Pozzetto
Ne uccide più la gola che la sciarpa
Rizzoli Libri