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CITTÀ

I 30 anni del Museo Bagatti Valsecchi

La storia e l’identità del Museo Bagatti Valsecchi oltrepassano i confini fisici del palazzo milanese per abbracciare un pubblico il più possibile vasto e festeggiare i primi trenta anni di attività attraverso un ricco programma aperto alla città

DI REDAZIONE CLUB MILANO

12 November 2024

Erano gli anni Ottanta del XIX secolo e nel cuore di Milano tra via Gesù e via Santo Spirito, oggi cuore del Quadrilatero della Moda, vivevano due fratelli, i baroni Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi che avevano un sogno: ristrutturare la dimora della loro famiglia ispirandosi alle abitazioni del Rinascimento lombardo. Iniziarono così a collezionare dipinti e manufatti d’arte applicata quattro-cinquecenteschi e in circa vent’anni di lavoro appassionante allestirono una casa unica nel suo genere e allo stesso tempo avveniristica, dotandola della luce elettrica e dell’acqua corrente.

All’ingresso posero un motto latino che ancora oggi accoglie i visitatori “Amicis pateo aeternumque patebo”, “Sono aperta agli amici e sempre lo sarò”, e avvenne proprio questo, come testimonia il Libro degli Ospiti che raccoglie le firme di tutti coloro che dal 20 ottobre 1886 al 29 maggio 1975 visitarono Casa Bagatti Valsecchi, disegnando una ricchissima trama di relazioni al centro della quale si colloca la dimora: intellettuali, scrittori, aristocrazia italiana ed europea, jet set internazionale, mondo del collezionismo e degli studiosi d’arte, senza dimenticare le infermiere volontarie della Prima Guerra Mondiale e le maestre con le loro scolaresche.

Sì perché dopo la morte di Fausto e di Giuseppe, Casa Bagatti Valsecchi continuò a essere abitata dai loro eredi sino al 1974 e fu Pasino, figlio di Giuseppe ed erede delle collezioni d’arte di famiglia, che – in pieno accordo con i propri figli Pier Fausto, Cristina, Anna Maria e Fausta – decise di donare le collezioni d’arte rinascimentale e i manufatti raccolti dal padre e dallo zio a una Fondazione appositamente costituita. Parallelamente, Palazzo Bagatti Valsecchi fu alienato alla Regione Lombardia, la quale si impegnava a ospitare in comodato perpetuo e gratuito le raccolte d’arte all’interno degli appartamenti storici al piano nobile del Palazzo, così da preservare lo stretto rapporto tra collezione e ambienti voluta dai due collezionisti a fine Ottocento.

Fu così che il 22 novembre 1994 aprì per la prima volta al pubblico il Museo Bagatti Valsecchi e oggi dopo 30 anni è ancora “aperto agli amici”, rafforzando sempre di più il suo ruolo di casa che accoglie, intrattiene, fa cultura e si vuole aprire anche all’esterno, oltre le proprie sale.

Museo Bagatti Valsecchi Milano, 30 anni, Camera verde_ph Alessandro Radice

Camera verde. Foto di Alessandro Radice

 

Sei giorni di festa per celebrare i 30 anni del Museo Bagatti Valsecchi

Museo oltre i confini è il titolo del progetto che il Museo ha ideato per celebrare i 30 anni di apertura con un duplice obiettivo: consolidare lo stretto legame che lo unisce con il suo pubblico già affezionato e allo stesso tempo coinvolgere nuovo pubblico, per divulgare i contenuti valoriali e sociali che i fondatori hanno ideato e realizzato in un luogo simbolo della Milano di fine Ottocento.

Nel mese di novembre verranno così proposte una serie di attività didattiche nelle scuole e nelle biblioteche di quartiere per avvicinare bambini, ragazzi e adulti alla storia del Museo e alle attività che svolge: saranno proprio gli operatori museali a recarsi nelle aule scolastiche con i laboratori “Progetta la tua casa museo” e nelle biblioteche, per poi invitare i partecipanti a visitare il Museo e le sue collezioni, con l’obiettivo di attivare un circolo virtuoso che stimolerà i partecipanti a voler visitare altri luoghi della cultura coinvolgendo così anche un ampio pubblico.

Le conferenze aperte al pubblico si terranno martedì 19 novembre alle 17.30 alla Biblioteca di Baggio, mercoledì 20 novembre alle 17.45 alla Biblioteca di Affori e venerdì 22 novembre alle 17.00 alla Biblioteca di Calvairate.

Dall’inizio dell’anno inoltre ha preso il via il cartellone culturale Stasera al Museo. Vivere nel tempo: quattordici appuntamenti di musica, teatro e danza che da marzo a dicembre stanno portando in scena il valore del tempo nelle sue multiformi sfaccettature grazie a ospiti di eccezione quali Paola Turci, Giovanni Caccamo, Ippolita Baldini e Tindaro Granata.

Le celebrazioni per i 30 anni del Museo Bagatti Valsecchi culmineranno tra il 20 e il 24 novembre, con cinque giorni in cui il Museo organizzerà varie attività, tra cui visite guidate gratuite con ingresso ridotto, l’appuntamento con Stasera al Museo del 20 novembre a prezzo ridotto con l’esibizione di voce e pianoforte di Giuseppe Anastasi e il 23 novembre alle 16 una conferenza – anch’essa gratuita – dedicata a Pier Fausto Bagatti Valsecchi, fondatore del Museo da poco scomparso. Giovedì 21 novembre, alla presenza delle autorità, ci sarà la celebrazione ufficiale dell’anniversario su invito.

Museo Bagatti Valsecchi Milano, 30 anni, ingresso santospirito_Credits Ruggero LongoniIngresso da via Santo Spirito. Foto di Ruggero Longoni

 

Così Antonio D’Amico, Direttore del Museo, commenta questo importante passaggio «Festeggiare da Direttore i 30 anni di apertura del Museo Bagatti Valsecchi è una grande gioia per me, perché è un momento di festa per il Museo che riscopre con sempre maggior forza la propria identità di casa aperta agli amici e pronta ad accogliere tutti coloro che vorranno venire a fare un incontro con la bellezza, con l’arte, la musica e la cultura. I fratelli fondarono questo luogo a metà Ottocento con questo spirito di armonia tra le arti che era nel DNA del Rinascimento e a noi ora il compito di tenere viva questa operosità e questo ricco dialogo tra le arti».

 

Museo Bagatti Valsecchi Milano, Direttore Antonio DAmico_ph ELENA DATRINO

Il Direttore Antonio D’Amico. Foto di Elena Datrino

Museo Bagatti Valsecchi

Via Gesù 5, Milano

 

 

In apertura, la sala delle armi. Foto di Ruggero Longoni

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