Lo sviluppo urbano di Milano guarda avanti, verso i suoi margini e la città metropolitana. MIND, il nuovo quartiere che sta sorgendo sull’ex area dell’Expo, e Cascina Merlata, immediatamente al di sotto, sono i due nuovi poli su cui puntano le dinamiche della rigenerazione urbana.
DI SIMONA GALATEO
15 March 2022
Negli ultimi anni Milano si è trovata a essere al centro di alcuni dei più importanti investimenti finanziari, nazionali e internazionali, in ambito urbano del nostro Paese. Un cambiamento lento che ha modificato il suo paesaggio e il suo skyline, ma anche i modi e gli usi di un rinnovato e sempre più presente spazio pubblico.
E se le aree centrali sono state le prime a pilotare questo cambio di paradigma, ora è verso le aree più periferiche della città che guarda lo sviluppo immobiliare. In quei vuoti da riutilizzare posti lungo i margini dei confini comunali, dove si sperimentano nuovi spazi dell’abitare, anche come risposta a una pressione immobiliare sempre crescente.
In questo scenario di apertura si collocano i progetti di MIND, il Milano Innovation District, e di Cascina Merlata, entrambi esito ed eredità di Expo 2015 e vere e proprie trasformazioni di grandi vuoti urbani.
Il primo si trova esattamente nell’ex area Expo, riuso già pensato e previsto durante le fasi di realizzazione del grande evento internazionale, provando a risolvere l’angoscioso problema del riutilizzo delle aree dedicate ai grandi eventi. Il secondo si trova immediatamente al di sotto, là dove, durante Expo, c’era il Villaggio Expo, oggi trasformato in Social Village.
MIND sarà un polo dedicato interamente all’innovazione e alla ricerca scientifica d’importanza internazionale, che chiamerà a raccolta un pubblico di utenti sia locali, sia, soprattutto, stranieri.
I cantieri sono partiti da poco e dovrebbero terminare nel 2028. L’area ospiterà, tra le altre realtà, il Lab-Hub della Fondazione Triulza, rete delle principali organizzazioni italiane del terzo settore e dell’economia civile, lo Human Technopole, il nuovo istituto di ricerca sulle scienze della vita, e il nuovo Campus Scientifico dell’Università Statale.
Il secondo, invece, è un vero e proprio nuovo quartiere, in parte già realizzato, un’area strategica di congiunzione tra MIND, da una parte, e il Gallaratese dall’altra, con una vocazione prettamente residenziale, attraversato da un lungo parco pubblico attrezzato, che già oggi è un punto di riferimento per le attività all’aperto locali.
Il connubio di queste due nuove aree apre le porte dell’intera città verso nuovi punti di collegamento lungo un asse, quello del Nord Ovest, che oggi rappresenta uno dei campi più intensi di trasformazione territoriale e i cui effetti sono destinati a farsi sentire nell’intera regione urbana milanese, oltre che alla scala cittadina locale.
Lungo quest’asse si è generato nel corso del tempo un interessante sistema urbano, composto di polarità diverse (da CityLife al QT8, al Monte Stella, per nominarne alcuni) ma tra loro in qualche modo potenzialmente sinergiche. I due nuovi quartieri, a loro volta, sono interconnessi con i sistemi di viabilità ferroviaria, metropolitana, autostradale e aerea, con una forte vocazione di scambi alla scala locale e a quella internazionale.
Dalla nuova stazione del passante che fermerà proprio a MIND e che si collegherà alla stazione dell’alta velocità di Rho-Pero, sull’asse est-ovest, al collegamento con l’aeroporto di Malpensa, agli accessi all’autostrada.
In termini del tutto potenziali, la combinazione MIND-Cascina Merlata potrebbe rappresentare una vera e propria nuova porta della città (per dirla con una metafora del tutto novecentesca, ma che rende bene il quadro delle relazioni), un nuovo punto di accesso e di scambio, di confronto e dialogo tra Milano, la città metropolitana, il nostro Paese e tutto il resto di mondo.
Articolo pubblicato su Club Milano 62.