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DESIGN

Icone di design ispirate a Milano

Capitale del design, la città lombarda ha ispirato grandissimi esponenti del settore, portando alla creazione di elementi di arredo dal DNA smaccatamente milanese: sedie dalle forme eleganti, librerie con strutture minimaliste, oggetti d’avanguardia. Eccone cinque tra i più iconici di sempre 

DI MARZIA NICOLINI

17 September 2024

Seria, produttiva, veloce, ma anche capace di svelare, a sorpresa, corti silenziose e giardini lussureggianti. E poi creativa, stimolante, in grado di mettere in contatto persone di ogni estrazione sociale e culturale. Milano è tutto questo, oltre che l’indiscussa capitale del design. Non a caso la Design Week qui chiama a raccolta progettisti e artisti da ogni parte del mondo. È a Milano che arte e funzionalità si fondono alla perfezione, senza contare che la città lombarda è la patria di giganti del design come Gio Ponti, Vico Magistretti e Gae Aulenti, i cui lavori iconici continuano a ispirare le nuove generazioni di creativi. Le sue strade, abitate da mix architettonici e vetrine in continuo cambiamento, sono stimolo per l’innovazione e, soprattutto, territorio fertile per i designer. Vi portiamo alla scoperta di cinque oggetti di design che ben incarnano lo spirito milanese. Tra innovazione e tradizione, estro creativo e sobrietà.

Sedia Milano di Aldo Rossi (1987)

Aldo Rossi, architetto e designer nato a Milano nel 1931, ha concepito la Sedia Milanese per Molteni nel 1987, catturando l’essenza della geometria e della razionalità tipiche del design locale. Questo pezzo è emblema dell’approccio architettonico di Rossi: le linee pulite e le forme essenziali riflettono l’ordine urbano e l’eleganza volutamente semplice. Da citare anche il fattore robustezza contrapposto alle piccole dimensioni e al peso leggero. Le tante facce di Milano tradotte in design. Curiosità: è proprio la collaborazione con il Gruppo Molteni a segnare il passaggio di Aldo Rossi da magistrale architetto a designer industriale.

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Foto courtesy Molteni Museum

Libreria Albero di Gianfranco Frattini per Poltrona Frau (1955)

Veneto felicemente adottato da Milano, Gianfranco Frattini ha immaginato questa libreria da centro “terra-soffitto” per un utilizzo in interno piuttosto che per la produzione di serie. Fortemente legata al periodo neo-liberty, Albero è un’opera che celebra l’eleganza e la forma, oltre che un tributo all’arte nella sua veste più pura. Impossibile non pensare agli alberi che si nascondo nelle tante corti di Milano. D’altronde Frattini ha lavorato per tutta la vita nella città meneghina, dapprima collaborando con lo studio di Gio Ponti, quindi mettendosi in proprio, dedicandosi all’architettura degli interni e al design di prodotto.

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Foto courtesy Poltrona Frau

Sedia Superleggera di Gio Ponti per Cassina (1957)

Un’icona destinata a restare per sempre. Progettata da Gio Ponti nel 1957 e prodotta da Cassina, rappresenta l’apice dell’eleganza e della funzionalità milanese. Questa seduta, rinomata per la sua leggerezza e raffinatezza, incarna lo spirito del boom economico di Milano. Grazie alla sua struttura minimalista e la costruzione in legno sottilissimo, riflette la visione di Ponti di un design che abbini alla piacevolezza estetica un elemento di forte innovazione e praticità. Un ricordo indelebile della Milano del dopoguerra.

Superleggera Credit Cassina

Foto courtesy Cassina

Tavolo Navigli di Alessandro Mendini (anni Settanta)

Quando il visionario (e milanesissimo) Alessandro Mendini progettò il Tavolo Navigli si lasciò ispirare dal movimento dell’acqua nei canali della zona sud della città. Con forme fluide e linee sinuose, questo tavolo evoca il paesaggio acquatico e urbano dei Navigli, trasmettendo la dinamicità e il fascino del quartiere circostante. Il design di Mendini, con la sua capacità di riflettere la storia e la topografia milanese, è un esempio magistrale di come l’architettura e il design possano rendere omaggio e reinterpretare le caratteristiche distintive di una città.

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Libreria Carlton di Ettore Sottsass per Memphis Milano (1981)

Un’altra icona senza tempo. Questo mobile libreria parla della Milano edonista degli anni Ottanta, ma è soprattutto un esempio di come Sottsass abbia rifiutato le tradizionali nozioni di design, abbracciando una visione artistica e funzionale radicalmente trasgressiva e libera, tipica dell’avanguardia milanese. Senza contare che il collettivo Memphis Milano ha attratto in città i più geniali designer italiani, da Michele De Lucchi a Matteo Thun.

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Foto courtesy Memphis Milano
In apertura, Foto di Mikita Yo via Unsplash

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