Una passeggiata tra arte analogica e digitale è quello che offre MAUA, il primo museo en plein air che trasforma più di 120 opere di street art in realtà aumentata. Molte delle quali si trovano proprio a Milano
DI ALESSANDRA CIOCCARELLI
04 December 2023
Nella città di Milano dedicare parte del proprio tempo all’arte non significa solo visitare palazzi, musei, collezioni permanenti o esposizioni temporanee. A volte basta una semplice passeggiata per ritagliarsi inconsuete esperienze artistiche. È il caso di MAUA, Museo di Arte Urbana Aumentata, che valorizza più di 120 opere di street art sparse nelle città di Milano, Torino, Palermo e Waterford (Irlanda), create con il coinvolgimento di oltre 550 persone e visitabili in autonomia o attraverso tour guidati con cui scoprire la storia della street art.
L’esperienza è piuttosto singolare: una passeggiata tra arte analogica e digitale alla scoperta dell’invisibile che si cela oltre i muri. La valorizzazione di murales e di grandi opere di street art di Milano in un’ottica digitale è una missione per il MAUA: inquadrando con lo smartphone le opere d’arte e i murales, diffusi per le vie e piazze della città, queste si trasformano in digital art, animandosi in realtà aumentata. Ecco alcuni dei murales più spettacolari di Milano da non perdere.
Situata al civico 3 di via Brembo e realizzata dall’autore toscano Zed1 per la Design Week, l’opera racconta con uno sguardo ironico e leggero l’identità di un quartiere multietnico e di una Milano internazionale. Dalla facciata del Madama Hostel & Bistrot, vicino all’ex scalo ferroviario di Porta Romana, una sartina cinese – citazione del vicino Consolato – cuce insieme varie bandiere con giocosi fili che altro non sono che i classici ingredienti dello Sbagliato, il tipico cocktail dell’aperitivo milanese. Il titolo è Gusto tailor made e l’opera di realtà aumentata è firmata da Ambra Isabella Terzi.
Negli anni Novanta Christian Sonda sceglie l’arte pubblica come supporto per la sua espressione artistica e la strada diventa il luogo ideale per condividere con il mondo il suo immaginario dalle note a volte dolci e fantastiche, altre grottesche e paradossali. Provocatorio e graffiante è il murales realizzato da Sonda al numero 18 di via Guerzoni: nella murata, messa a disposizione dell’artista dall’associazione L’amico Charly, sono rappresentati dei cittadini tenacemente impegnati in una parossistica attività, ovvero ripulire la città dai grattacieli e piantare alberi. Il murale, alla cui realizzazione e pittura hanno collaborato studenti delle scuole medie locali, era nato in opposizione al progetto City Life, che nel 2013 mentre prometteva aree verdi a Milano, faceva crescere altro cemento. Il titolo è Incontro alla natura e l’opera di realtà aumentata è firmata da Italia Chiara Marradi.
Porta il nome di Pao, uno degli artisti milanesi più conosciuti, amatissimo per il suo tratto profondamente trasformativo, creativo e spiritoso: l’abbiamo conosciuto per i “panettoni” (i paracarri) trasformati in pinguini, per i pali della luce diventati margherite, per i bagni pubblici diventati lattine Campbell. Pao però, con il suo stile smaccatamente pop, lavora anche su muri di grandi dimensioni e negli anni la sua ricerca sulle superfici piatte si è evoluta con esperimenti di anamorfosi ipnotici e giocosi. Nel murales di viale Jenner 33 Pao fa “esplodere” letteralmente il muro che parla di cloud communication, commissionatogli da TWT. Il titolo è Rock(et) that penguin e l’opera di realtà aumentata è firmata da Paolo Boni.
Fa capolino un rettile sinuoso che si inerpica con agilità su un muro del Giambellino, precisamente al n.7 di via Giordani. L’abile mano è quella del cremonese Luogo Comune che in quest’opera mostra tutti i suoi studi di Storia dell’Arte e la sua classe nel maneggiare il pennello. Dopo l’iniziale esordio tra throw up e tag, l’artista si è innamorato del disegno e il suo stile strizza felicemente l’occhio al mondo dell’illustrazione. Oggi ad attrarlo infatti più che la bomboletta sono asta e rullo. Il titolo è Uroboro e l’opera di realtà aumentata è firmata da Riccardo Copler.
“In quel fiore ci nascondevo il mondo”. Il ricordo di Milano a settant’anni dalla Liberazione è un tributo ad “Angela” (Liliana Benvenuti), la staffetta partigiana che rischiava la vita per portare i messaggi in un fiore tra i capelli. A dipingere questo toccante murale è stato Ale Puro, artista originario di Vigevano, che raffigura, con uno stile fumettistico e delicato, gesti gentili di bambini e bambine. L’interpretazione naïf di Ale Puro porta l’idea complessa di “Liberazione” al di sopra della retorica politica e il leggero incedere della bambina in bicicletta ci evoca la gioia della libertà, faticosamente conquistata dopo anni di scontri e bombardamenti. Il titolo è Resisti! e l’opera di realtà aumentata è firmata da Licia Zavattaro.
Per vedere le opere in realtà aumentata basta seguire i tre passaggi che seguono:
- Scarica l’app Bepart sul tuo smartphone o tablet.
- Inquadra la foto sullo schermo di un altro device.
- Lasciati sorprendere dalla realtà aumentata.