DI Silvia Nigrotti
24 September 2014
Se è vero che il riscaldamento globale del pianeta sposterà la stagione dei funghi sempre più verso il tardo autunno, ci lasciamo alle spalle un’estate talmente atipica da fare la differenza: gli esperti di micologia promettono infatti un’eccellente stagione per i cercatori. Le piogge battenti di giugno, luglio e agosto hanno creato le premesse ottimali per una precoce crescita di specie prelibate come porcini, ovoli e gallinacci.
Non stupisce quindi che gli appassionati di micologia siano già partiti per boschi e valli del Nord Italia alla ricerca dei prodotti più ambiti della stagione. Ma quali sono i luoghi migliori dove cercare funghi? Ogni regione d’Italia ha i suoi "posti segreti" dove trovare le più svariate tipologie di funghi. In un viaggio alla scoperta delle mete più proficue per la raccolta, abbiamo scovato i luoghi ideali per passare uno o due giorni lontani dal caos cittadino, immersi nel silenzio dei boschi, con gli occhi rigorosamente puntati a terra.
LOMBARDIA - Intorno a Milano ci sono luoghi dove i funghi spuntano un po’ ovunque: da est (nei boschi a ceppaie confinanti con l'Adda), a ovest (da Motta Visconti fino a Golasecca e perfino nei pressi di Malpensa); da nord (dal Parco delle Groane fino al confine con la Svizzera), a sud (tutte le rogge verso il Pavese).
Le aree nei pressi del parco Ticino offrono un microclima ideale per la crescita dei miceti (ma attenzione perché nel parco la raccolta è vietata e le salatissime multe sono un buon deterrente). Sempre lungo il Ticino, ma lato sponda piemontese, le zone boschive sono conosciute come il posto dei chiodini. A sud di Milano, nell'Oltrepò pavese, la raccolta non è libera ma muniti del permesso rilasciato dai comuni della zona, potrete dedicarvi a una ricerca che vi darà grandi soddisfazioni. A nord troviamo i 3000 ettari del parco delle Groane e i comuni limitrofi (Arese, Ceriano Laghetto, Seveso...). Più distanti dalla Madonnina, itinerari altrettanto fruttuosi si trovano in Valsesia, Mottarone, Valtellina, Aprica e Borgotaro. A nord est alcuni comuni della Valle Brembana, come Cusio, Valtorta e Piazzolo, regolamentano la raccolta di funghi con un tesserino (che può essere giornaliero o annuale). Essendo un’area ricca di sorgenti, boschi e prati, i funghi che crescono nelle vallate trovano un habitat ideale per proliferare in una vastissima varietà di specie che non hanno nulla da invidiare a mete più rinomate: ovoli, porcini, porcinelli, gallinacci, chiodini, pioppini, mazze da tamburo e prataioli sono solo alcuni dei prodotti autunnali di queste terre. In ultimo, al confine con la Svizzera, i comuni di Bizzarone, Drezzo e Cavallasca sono fra le mete più gettonate dai raccoglitori meneghini.
LIGURIA – Mentre il lato piacentino della valle del Trebbia è più conosciuto per i vigneti, il lato ligure offre moltissime zone boschive popolate di castagni, prugnole e pini, dove i funghi trovano un ambiente ideale per proliferare. Poco distante troviamo l’Alta Val Bisagno: da Sant’Eusebio e Bavari fino a Bargagli e Traso, sono numerosi i siti dove è facile trovare miceti di ogni specie. Meno proficue ma altrettanto interessanti le zone del Brugneto e Montebruno. Tra Genova e Piacenza troviamo le popolose faggete della Val d’Aveto: se non siete esperti cercatori di funghi la bellezza incontaminata del paesaggio vi consolerà di un cestino magari semivuoto. Più a est, la Val di Vara offre bollettini quotidiani sulla ‘situazione funghi’. Muovendosi verso ovest troviamo il torrente Leira, vicino Voltri, con interessanti zone dove la raccolta si rivela fruttuosa. Il passo del Turchino, tra i comuni di Masone e di Mele, conta tre mete gettonatissime fra i cercatori di funghi: Masone, Campoligure e Rossiglione. Al confine con il basso Piemonte, l’Alta Valle Bormida ha la sua punta di diamante in Bardineto, che ai miceti dedica la Festa Nazionale del Fungo d’Oro, manifestazione che celebra il Porcino dei boschi locali con numerosi piatti tipici (polenta e risotto ai fughi, arista di maiale con sugo di funghi, funghi con salsiccia e fagioli, funghi fritti...). Una sagra da non perdere, che quest’anno si svolgerà il 4 e 5 ottobre.
PIEMONTE – Non solo funghi. Le province piemontesi di Alba e di Asti vantano infatti la produzione del pregiato tartufo bianco. E se l’Italia risulta essere uno dei maggiori esportatori e produttori di tartufi al mondo, la stagione dell’estivo scorzone nero ha fissato le premesse per un raccolto autunnale ancora più proficuo: gli esperti assicurano che l’apice sarà tra ottobre e novembre. Ma anche per i funghi sarà un autunno d’oro.
In provincia di Cuneo, i comuni della Val Casotto, Mondovì e Garessio offrono siti ancora intatti e sconosciuti ai più, perfetti per gli appassionati di funghi in cerca di nuovi lidi. Anche l’Alto Monferrato, con la provincia di Alessandria, e la zona al confine con la Liguria settentrionale, garantiscono alte possibilità di trovare svariate specie di miceti commestibili. Altamente consigliata una tappa sul monte Colma. In provincia di Cuneo, Bagnolo Piemonte e la Val Varaita sono fra le località che offrono maggiori soddisfazioni ai cercatori, anche improvvisati. In provincia di Torino, Trana e Giaveno sono i comuni dove dedicarsi alla raccolta di chiodini, prataioli, spugnole, orecchione e mazze di tamburo, tutte specie per cui, tra l’altro, non è richiesto nessun permesso speciale (in Piemonte la raccolta di funghi è regolamentata dal rilascio di un’autorizzazione annuale).
Tutte le località citate si rivelano mete particolarmente generose e fertili di una ricca varietà di funghi, ma non bisogna dimenticare che in tutte le regioni esistono regolamenti (locali o regionali) che disciplinano la raccolta, pertanto prima di avventurarsi nella ricerca, è consigliabile informarsi presso i comuni interessati. Le salatissime sanzioni potrebbero farvi rimpiangere di non essere andati a cercar funghi dal fruttivendolo sotto casa.