20 February 2015
“Quando una volta per strada un ragazzo è stato preso a pugni in faccia da un teppista per la sola ragione che era omosessuale, avrei voluto piangere e urlare per la rabbia e invece ho preso in mano la macchina fotografica e ho cominciato a scattare. Così ho iniziato a occuparmi del tema della violenza collegata all’omofobia e in particolar modo da quando in Russia (era il giugno del 2013, NdR) è entrata in vigore la legge sul divieto di propaganda omosessuale”.
A parlare così è il fotoreporter danese Mads Nissen, classe 1979, vincitore dell’edizione 2015 del World Press Photo, con lo scatto che ritrae un momento di intimità tra Jon (21 anni) e Alex (25 anni), coppia omosessuale di San Pietroburgo. L'immagine, che è stata anche molto criticata per l’impronta artistica vicina all’artificiosità, è invece secondo la presidente della giuria, nonché direttore della fotografia per il New York Times, Michele McNally: “Una foto esteticamente potente e umana, con tutto l’impatto e la potenzialità per diventare iconica. Certo ci sono molte storie nel mondo, ma questo è un tema importante, è una presa di posizione”.
Forse anche un invito a riflettere sul futuro del fotogiornalismo o a cercare storie meno rappresentate, dal momento che è stata premiata una foto della categoria "temi contemporanei", a discapito delle news, come era poi già accaduto anche l'anno scorso quando la foto vincitrice di John Stanmeyer ritraeva un gruppo di migranti africani sulla costa di Gibuti, con i telefonini alzati al cielo alla ricerca del segnale della vicina Somalia.
Il World Press Photo è uno dei più importanti premi fotografici a livello mondiale, come testimoniano i numeri: quest’anno hanno partecipato 5692 fotografi di 131 nazionalità diverse, per un totale di 97.912 foto esaminate dalle giuria. Il premio restituisce uno spaccato di quello che sono stati gli ultimi mesi (il contest del 2015 premia infatti le foto realizzate nel 2014), analizzati attraverso le categorie: temi d’attualità, general news, vita quotidiana, ritratto, natura, sport, progetti a lungo termine e spot news.
Un altro dato di rilievo è che il 22 per cento delle foto già selezionate nelle short list, sono state poi rigettatte per un’eccessiva manipolazione e post produzione delle immagini, fuori dai confini tracciati dal documento Integrity of the Image rilasciato dalla stessa Fondazione del Premio.
Buono anche il risultato per l’Italia con ben 10 fotografi premiati, tra cui Andy Rocchelli di Cesuralab, ucciso lo scorso maggio in Ucraina, con uno scatto di “Russian Interiors”, un progetto dedicato alle donne russe.
Come da tradizione la mostra inaugurale di tutte le foto premiate (qui la gallery completa) verrà realizzata ad Amsterdam a partire dal 18 aprile 2015, per poi spostarsi con un’esposizione itinerante in 45 Paesi e oltre 100 città. In Italia, proprio come per l'edizione dell'anno scorso, la prima tappa sarà a Milano alla Galleria Sozzani dal 1 al 31 maggio e poi a seguire a Roma, Lucca, Bari e altre città da definire.
1-31 maggio 2015
corso Como, 10
In apertura: Spot news, Istanbul Protest, ph. Bulent Kilic.
Di seguito: la foto vincitrice del World Press Photo Contest 2015.